La maggior parte degli incidenti di questo agosto che statisticamente rientra, almeno sino a ora, nella media degli anni scorsi, sono dovuti alla velocità e alla superficialità con cui molti diportisti conducono le loro barche.
Il pilota automatico è complice di molti incidenti. Persiste l’abitudine di molti diportisti di affidare la condotta della propria barca a motore al pilota automatico senza alcuna vedetta, anche quando si naviga in zone affollate.
Decisamente minori gli incidenti che riguardano barche a vela. Uno dei più gravi è la caduta dall’albero di una barca a Civitanova che ha travolto un 55enne trasportato in ospedale in elicottero e quello di un uomo che, perso il controllo della propria moto d’acqua, è finito dritto contro una barca a vela ferendosi in modo grave alla testa. Molti gli indicenti senza conseguenza per le persone, dall’aliscafo che ha colpito una piccola barca a vela a Punta Licosa, sino a due turisti francesi naufragati sull’Isola Rossa in Sardegna.
Per questa fine estate ricordiamo alcuni consigli rivolti soprattutto a difendersi dal pericolo rappresentato dalle barche a motore:
a)Anche se si ha la precedenza, non bisogna rimanere sulla rotta di collisione con uno yacht a motore che non da cenno di correggere la sua rotta.
b)Le onde di barche a motore di grandi dimensioni che ci passano vicino a velocità, vanno affrontate al mascone, anche se ciò significa invertire temporaneamente la rotta.
c)Attenzione alle navi, se sono vicine, passategli sempre di poppa (a distanza).
© Riproduzione riservata