Flook fu progettata 25 anni fa da un pilota d'idrovolanti che voleva semplificare le sue operazioni di ormeggio. In particolare, il pilota australiano, voleva un’ancora che potesse trovare la sua posizione sul fondo da sola, quando l’idrovolante era già fermo, invece di obbligare il pilota ad allontanarsi da costa con l’apparecchio, gettare l’ancora e quindi tornare al molo.
L'ancora volante era molto ingegnosa, le marre, insieme alle unghie, fungevano da ali e rallentavano la caduta del ferro sul fondale.
Quando si lanciava l’ancora in acqua questa iniziava una lunga planata che la portava ad allontanarsi di 5 metri dalla barca per ogni metro di profondità raggiunta, esattamente il rapporto necessario ad ottenere un ottimo ancoraggio.
Flook non aveva catena, era collegata a una fettuccia di materiale tessile molto leggera che quindi non rallentava il volo dell’ancora in acqua, ma al contempo era molto resistente.
Flook oggi è ancora commercializzata nella stessa forma e materiale di 25 anni, la si trova solo su alcuni siti australiani. Viene venduta in diverse misure che si differenziano per peso, ma la sua diffusione è molto limitata.
Pensiamo che l’idea che sta dietro a Flook sia molto buona. Si pensi a quante volte per dare un’ancora di rispetto si è dovuto fare una manovra con vento molto forte. Con un’ancora del genere sarebbe stato sufficiente buttarla in acqua e quindi assicurarla alla galloccia.
Probabilmente l’ancora volante di 25 anni era troppo spartana per essere veramente efficiente, o forse, è solo il suo aspetto di attrezzo fatto in casa che ne ha limitato la diffusione, certo è che un elaborazione di quel concetto potrebbe dare vita a un’ancora di rispetto rivoluzionaria.
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