L’atleta ucraina, che oggi si occupa di noleggio di imbarcazione a vela e motore, dovrà rispondere di accuse molto gravi. I reati contestati sono quelli di associazione a delinquere finalizzata al compimento di vari reati tra cui tratta di persone, sequestro di persona e sottrazione e trattenimento di minore all’estero.
Il reato associativo è aggravato dal fatto che i crimini venivano commessi in più di uno Stato.
La banda alla quale la Moskalenko sembra, fosse associata, agiva in diversi paesi del Mediterraneo (Tunisia, Cipro,Egitto, Libano).
La banda si era specializzata nel rapire, per conto di uno dei due genitori, bambini oggetto di contese familiari. Si trattava di veri e propri rapimenti con uso di armi. L’operazione ricostruita dai carabinieri riguardava una bambina, probabilmente norvegese, che viveva in Tunisia.
Un gommone con un commando è partito dalla Sicilia, arrivato in Tunisia ha rapito la bambina e l’ha riportata in Sicilia, da qui a Milano in macchina e in aereo a Oslo.
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