martedì 3 dicembre 2024
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Il mistero del magayacht di Putin a Marina di Carrara

Fonti di intelligence citate dal New York Times dicono che il megayacht Scheherazade sia di Putin, nel frattempo è stato sequestrato anche il megayacht A di Melnichenko

Scheherazade
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Nella caccia ai megayacht degli oligarchi russi finiti nell’elenco delle sanzioni occidentali è scoppiato il caso di quello ormeggiato a Marina di Carrara che secondo il New York Times, che gli ha dedicato nell’ultima settimana più di un approfondimento, sarebbe riconducibile a Vladimir Putin.

Si tratta dello Scheherazade, 140 metri di lunghezza e una valutazione di 700 milioni di dollari, costruito da Lurssen in Germania e varato nel 2020. La notizia era stata smentita da Italian Sea Group, la società che ha acquistato Perini Navi che aveva rilasciato una nota in proposito. E’ stato ancora il New York Times a citare fonti dell’intelligence americano che invece ricondurrebbero il megayacht a Vladimir Putin.

Una vicenda intrigata insomma, dove tra i personaggi c’è anche il Comandante britannico del megayacht, Guy Bennett-Pearce, che ha mantenuto il riserbo sull’identità dell’armatore, citando un accordo di stretta privacy, ma consegnando la documentazione richiesta alla Guardia di Finanza per i dovuti controlli. Il mistero potrebbe essere risolto tra qualche giorno.

Sequestrato anche il megayacht A

Nel frattempo il cammino delle sanzioni va avanti, e alla lista di vittime illustri si è aggiunto anche il megayacht A, che con i sui 143 metri è considerato il superyacht a vela più grande al mondo.

A è stato sequestrato pochi giorni fa a Trieste, ed è dell’armatore Andrey Igorevich Melnichenko, oligarca con un patrimonio stimato di 19,8 miliardi di dollari.

Nel mondo dello sport, e anche della vela, andranno presto in essere invece le sanzioni agli atleti russi e bielorussi, con molti velisti che non potranno essere al via delle prossime regate delle classi olimpiche internazionali.

Il primo appuntamento in programma è a Palma di Maiorca a inizio aprile per il Trofeo Princesa Sofia.

La decisione è stata presta da World Sailing su indicazione del Comitato Olimpico Internazionale alla luce degli scenari di guerra e dell’offensiva russa in Ucraina. Tale decisione avrà anche influenze sulle regate ORC in Mediterraneo, con particolare attenzione al Mondiale ORC di Porto Cervo di giugno, dove non mancano gli armatori russi.

Stesso discorso per le regate in monotipo, soprattutto quelle targate Melges.

© Riproduzione riservata

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