Ciao, mentre navigava dall’Indonesia all’Asutralia, intorno alla mezzanotte del 24 settembre, quando ormai si trovava ad appena 40 miglia dall’isola di Cocos, aveva urtato un oggetto sommerso che aveva danneggiato gravemente il timone e provocato un’importante via d’acqua.
Constatato il danno, i coniugi Pust hanno lanciato un Pan Pan, subito raccolto dal centro di coordinamento della World Arc di Cocos e rilanciato sia alla Guardia Costiera, sia alle altre barche della Arc. In meno di un ora ad aiutare di Ciao, c’erano tre imbarcazioni il J'Sea, lo Spirit of Alcides e l’ Umineko.
Alle 3 del mattino la situazione sembrava essere sotto controllo e lo J’Sea aveva preso al triano il Ciao. All’interno dell’imbarcazione l’acqua non aveva ancora sommerso i paglioli e sembrava che dovesse riuscire ad arrivare a Cocos.
Nel frattempo una quarta imbarcazione dotata di una grossa pompa di evacuazione stava correndo in soccorso del Ciao, ma si trovava ancora a 9 miglia di distanza. Alle 4,30 del mattino qualcosa è cambiato. Probabilmente la vela che i Pust avevano calato in mare intorno allo scafo si era spostata o la falla si era allarga, fatto sta che l’acqua aveva ricominciato a salire. Il J’Sea, ha dovuto abbandonare il cavo perché il rischio si era fatto troppo alto, mentre i coniugi Pust hanno continuato a combattere con tutte le loro forze per salvare la barca, ma alle 5,30, quando l’acqua ha raggiunto il ponte, hanno dovuto desistere e si sono dovuti mettere in salvo sullo Spirit of Alcides da dove hanno assistito all’affondamento del Ciao.
Le tre barche dell’Arc, con a bordo i due naufraghi dovrebbero essere arrivati in queste ore all’isola di Cocos.
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