Soprannominato anche l'orso polare umano, Pugh ha compiuto questa nuotata non per entrare nel libro dei record, ma per richiamare l'attenzione sul riscaldamento globale del pianeta. Due anni fa, infatti, si era immerso nelle acque del circolo polare artico sottolineando che, un tempo, la natura non avrebbe permesso la realizzazione di un'impresa simile. “Questa è stata di gran lunga – ha detto – la sfida più difficile che abbia intrapreso. Se fossi andato troppo veloce avrei avuto problemi di respirazione, rischiando l'annegamento. Se fossi andato invece troppo piano, avrei rischiato il congelamento”.
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