Paolo è un emigrato della vela. In Italia ha fatto cose di rilievo, ma per poter trovare la sua strada e emergere ha dovuto prendere atto che non è l’Italia il paese giusto.
Vederlo in un reportage di Voiles, la testata francese, ci è parso strano e ci ha fatto pensare che non sono pochi gli italiani che vanno oltre confine per lavorare nel mondo della vela, così lo abbiamo chiamato e gli abbiamo chiesto perché l’Italia e non la Francia.
P.B. – Perché qui la vela è tutta un'altra cosa
SVN – Tu comunque vivi in Italia
P.B. – Si vivo in Italia, a Sassari per l’esattezza. In Italia ho fatto qualche cosa, una delle mie barche quest’anno è arrivata seconda alla Centomiglia, altre hanno vinto per due volte la Barcolana, ma in Italia si è ingessati, mentre qui, in Francia, la vela è viva. Se qui fai qualche cosa c’è sempre qualcuno che ti riserva attenzione, che valuta e se vali, ti segue.
Chissà se Paolo Bua si sente appartenente alla schiera dei cervelli in fuga?
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