Il mondo intero sta parlando del tragico naufragio del Beyesian, che ha causato la morte di sette persone, tra cui il magnate inglese Mike Lynch e sua figlia, e il presidente di Morgan Stanley, Jonathan Bloomer, insieme a sua moglie.
Non c'è testata giornalistica in Occidente che non abbia dedicato almeno un articolo alla vicenda, e anche in Asia, le principali testate non hanno trascurato la notizia.
Una storia con tutti gli elementi per dominare le prime pagine dei giornali per giorni: una tragedia con molte vittime, un mega yacht da sogno, personaggi di rilievo e un velo di mistero legato alla morte, avvenuta lo scorso sabato, del socio di Mike Lynch e proprietario del Beyesian, Stephen Chamberlain, investito da un'auto mentre faceva jogging.
L'accaduto ha attirato un'enorme attenzione su Perini Navi, il cantiere costruttore del Beyesian, marchio di The Italian Sea Group, holding italiana specializzata nella nautica di lusso. Da quando si è verificato il naufragio, il sito del cantiere è irraggiungibile. L'ufficio stampa di The Italian Sea Group ci ha spiegato che l'enorme quantità di traffico sul sito ha sovraccaricato i server che non riescono a rispondere.
Nonostante siano trascorsi quattro giorni, il flusso di visitatori non è diminuito e il sito non è ancora raggiungibile, ma è comprensibile che, in questo momento, il team di Perini Navi abbia altre priorità a cui rispondere.
Eventi di questa portata possono essere potenzialmente fatali per un cantiere che basa la sua reputazione sul prestigio. Perini Navi è considerato uno dei migliori cantieri al mondo per la costruzione di mega yacht, in particolare a vela.
Le sue imbarcazioni sono rinomate per il design impeccabile e la qualità costruttiva. Se dovesse emergere che il Beyesian è affondato a causa di un cedimento strutturale, l'immagine del cantiere ne risulterebbe irrimediabilmente compromessa.
Un episodio simile è accaduto nel 2015 alla Oyster, un cantiere inglese specializzato in superyacht, anch'esso considerato tra i migliori al mondo per qualità.
Una loro imbarcazione, il Polina Star III, un Oyster 825, mentre era in navigazione con mare calmo e pochi nodi di vento ebbe un cedimento strutturale: venne giù tutta la parte centrale dello scafo e la barca affondò nel giro di pochi minuti.
Non ci furono vittime solo grazie all'intervento tempestivo del comandante, che, rumori insoliti e sinistri provenienti dallo scafo, ordinò l'immediato abbandono della nave, salvando undici persone che, se fossero rimaste a bordo, non avrebbero avuto scampo.
L'incidente del Polina Star III distrusse la reputazione del cantiere e ne determinò la chiusura. Successivamente, la società venne venduta e, sotto una nuova proprietà, è tornato a vendere barche in tutto il mondo.
Nel caso del Beyesian, il motivo dell'affondamento è nascosto nel lato della nave ora adagiato a 50 metri di profondità sul fondale marino.
Che la causa sia un cedimento strutturale è un’ipotesi veramente remota, con tutto probabilità qualcuno ha commesso errori fatali nel momento peggiore possibile, con conseguenze drammatiche.
La combinazione di questi fattori ha portato alla perdita dell'imbarcazione, e sicuramente, sin tanto che le cose non saranno chiarite, a Perini Navi il nervosismo regnerà sovrano.
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