La cartina di Peters è da vari anni sponsorizzata dall’ONU, dall’UNICEF Italia e Caritas Italia, la stessa è fortemente diffusa nelle scuole inglesi e ora si sta diffondendo anche in quelle americane.
Le differenze tra le due carte sono notevoli: nella carta di Mercatore, che è tra le due la più semplice da usare ai fini della navigazione, il cambio dell’ora per convenzione internazionale passa da Greeniwich in Inghilterra, mentre Peters ha dimostrato che avrebbe più senso che tale linea passasse da Firenze, in Italia.
Nella carta di Peters la Germania non è più al centro dell’Europa, ma spostata un po’ verso nord, la Groenlandia non è più grande come l’Africa, ma riprende le sue proporzioni reali, ovvero, 14 volte più piccola del continente nero.
La proiezione di Mercatore, che risale al 1500, tiene conto degli interessi dei mercanti del tempo che volevano che alcuni difetti del globo fossero “corretti”.
Da quando Peters, che tra parentesi non era un geografo, ma uno storico, nel 1973 redasse la sua carta partendo dagli studi del sacerdote scozzese James Gall nel 1885 che aveva impostato quello che poi divenne il metodo di Peters, si è aperta una battaglia tra i geografi e Peters stesso e ora con i suoi sostenitori.
La domanda alla quale i ragionamenti di Peters sembrano portare è stata: “E’ meglio accettare la visione distorta del mondo fornitaci da Mercatore, perché comoda, o è meglio prendere coscienza che il mondo non è come lo si è dipinto sino a ora e provare a rimettere le cose a posto?”
Nell’era dei satelliti che tutto vedono e tutto tracciano la contesa tra Peters e Mercatore ha il sapore di una diffida del tempo di Galileo, con tutte le sue conseguenze. E se non fosse che sia da una parte sia dall’altra ci sono organizzazioni d’importanza planetaria che vorrebbero vedere il prevalere di un metodo sull’altro, si sarebbe portati a licenziare Peters come un visionario, tanto la proiezione di Mercatore è salda nella nostra cultura, salvo poi prender atto del fatto che qualcuno una volta era altrettanto certo che la terra fosse piatta.
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