D’Alì dovrà fornire la sua consulenza per ottimizzare i piani di coperta e collaudare la barca al fine di ottimizzarla in assetto e peso. Quindi dovrà progettare insieme al cantiere un programma di regate con equipaggio in doppio e, forse, anche in solitario.
“Sarà una bella esperienza – ci dice Pietro D’Ali durante l’intervista che gli abbiamo fatto questa mattina e che pubblicheremo sul numero di SVN in uscita prossima settimana – al momento ho visto solo i disegni della barca, ma presto conto di andare in cantiere a vedere i lavori.”
Il cantiere del Pardo dà quindi corso a quanto dichiaratoci qualche giorno fa dal suo direttore generale Fabio Planamente. “Il Pardo – ci dice Planamente - sì impegnerà nel costruire un team da regata con a capo un velista di primo piano, un testimonial indiscutibile che ci aiuti a ottimizzare la barca e a portare avanti il programma di regate.”
D’Alì non ha ancora un’idea di quali regate proporre. “Dipenderà molto da come sarà composto l’equipaggio – ci dice D’Alì. - Se al mio fianco ci sarà un professionista affronteremo alcune regate, se, al contrario, ci sarà un armatore, allora potremo prendere in analisi altre regate, come ad esempio la 15 miglia, che pur avendo un alto livello agonistico non sono riservate ai professionisti.”
Il primo appuntamento con D’Alì sarà a luglio, quando andremo a provare la barca. Uno dei compiti del campione sarà quello di presentare ai giornalisti la barca.
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