Il progetto, che ha preso il nome di Ocean Spiral, potrà ospitare laboratori, negozi, servizi e abitazioni per 5.000 persone. La città sarà costituita da due strutture, una piattaforma fissa posata sul fondo dell’oceano a diverse centinaia di metri di profondità, in cui saranno collocati i laboratori e gli uffici, e una struttura più ampia che potrà salire e scendere lungo una spirale che ospiterà le unità abitative e i negozi.
In caso di terremoti o tempeste particolarmente forti, la struttura scenderà lungo la spirale sino ad inabissarsi completamente.
La città, che, naturalmente, sarà stagna e sigillata, trasformerà le emissioni di CO2 in metano grazie all’opera di colonie di batteri in grado di svolgere l’operazione di trasformazione.
La cosa interessante è che le strutture possono essere realizzate con stampanti 3D già esistenti e produttivi che sono impegnati nella realizzazione di oggetti soprattutto per la Cina e l’Olanda.
Il costo di ogni struttura si aggira intorno ai 25 miliardi di dollari e il tempo stimato per la realizzazione della città, partendo dal progetto, è di circa 15 anni.
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