
Il nome Roboat è stato scelto perché unisce le parole Robot e Boat, ed è proprio questo che saranno questi mezzi elettrici che potrebbero cambiare la mobilità su acqua della città olandese, ovvero delle barche “drone” comandate da remoto grazie all’intelligenza artificiale.
In pratica queste barche potranno navigare senza che ci sia un conducente a bordo, sono comandate a distanza da un computer che sa riconoscere, attraverso sensori e telecamere, le caratteristiche dello spazio attorno ai mezzi e il movimento delle altre imbarcazioni. Ai passeggeri sarà sufficiente impostare sul navigatore di bordo la loro destinazione e al resto ci penserà Roboat.
Il progetto in realtà è abbastanza complesso e i ricercatori che stanno lavorando al primo prototipo hanno dichiarato che occorreranno dai 2 ai 4 anni per portarlo a compimento. Nel frattempo si lavora con i Ministeri per far si che queste barche possano essere riconosciute come mezzo di trasporto e venga approvata la loro circolazione.
Le telecamere di bordo poi, per motivi di privacy, non dovranno riconoscere le persone, sembra essere questo uno dei nodi che il Ministero per i Trasporti olandese ha sottolineato ai ricercatori dell’AMS e del MIT.
La riconversione dei mezzi nautici che navigano nei canali di Amsterdam è comunque già in corso, le compagnie di trasporto pubblico hanno iniziato a rinnovare con i mezzi a propulsione elettrica le loro flotte, che però restano ancora in larga parte alimentate a gasolio. Per quanto riguarda le imbarcazioni private, nella città di Amsterdam oltre il 90% di esse sono alimentate ancora dai combustibili, ma la città, con progetti come Roboat, sembra intenzionata a cambiare passo nei prossimi anni. Un modello che potrebbe essere seguito anche da Venezia, che ha problemi di mobilità cittadina analoghi a quelli della città olandese.
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