GUIDE DI CHARTER
La Rolex Fastnet Race che quest’anno festeggia i 90 anni.
L’ultima edizione della leggendaria regata si era tenuta nel 2013 e a vincerla erano stati una coppia: padre e figlio, Pascal e Alexis Lion, su di un JPK 10,10 chiamato Night & Day, coppia che era presente anche ieri al nastro di partenza carica di speranza.
La regata si snoda su di un percorso di 603 miglia che porterà l’imponente flotta da Cowes, sull’isola di Wight in Inghilterra, sino allo scoglio del Fastnet a sud dell’Irlanda usato come boa.
La regata è nota per le sue condizioni meteo instabili, condizioni meteo che, sommate a una serie di errori umani, nel 1979 provocarono una delle tragedie più grandi della vela internazionale con 15 morti e molte barche perse.
A partire per primi anche quest’anno i Maxi yacht con il trimarano da 40 metri di Dora Bertarelli e Yann Guichard, Spindfrift 2, il 100 piedi Comanche di Jim Clark e alcuni Vor 65, le barche che hanno da poco concluso la Volvo Ocean Race.
Domani, quando le prime barche avranno tagliato il traguardo, i giornali saranno pieni di titoli che grideranno la vittoria di Comanche o di Spindfrift 2, vittoria in tempo reale, scontata e con poco valore agonistico che per questioni prettamente tecniche non può che andare a bestioni di queste dimensioni, ma la Fastnet non è la regata dei Maxi che qui fanno colore, ma la regata di chi il Fastnet se lo guadagna con ore di bolina stretta contro un mare spesso aggressivo.
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