martedì 3 dicembre 2024
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Il Giubileo e il Porto di Fiumicino

Un terminal per le navi da crociera e un marina per il diporto saranno realizzati dalla Royal Carribean alla foce del fiume Tevere, grazie alle opere previste per il giubileo del 2025

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Il venturo porto di Fiumicino è stato inserito dal governo nel “decreto giubileo” e sarà realizzato a spese della compagnia di crociere Royal Carribean che all’inizio dello scorso anno ha acquistato, per circa dieci milioni di euro, l’area demaniale interessata.

L’inserimento nelle opere per il giubileo consentirà di usufruire di procedure burocratiche abbreviate, ma difficilmente sarà pronto per il 2025, malgrado sia stato considerato un’opera essenziale per il giubileo.

Secondo il governo il porto di Fiumicino rappresenterà un nuovo e straordinario ingresso, attraverso la via marittima: la terza Porta verso Roma Capitale, il suo entroterra e il Lazio tutto. Durante il Giubileo 2025, il Porto e le sue strutture di standard di livello internazionale (es. gli spazi pubblici, l’hotel, il terminal), potranno quindi essere messi a disposizione della Struttura Commissariale e del Tavolo di lavoro per eventi o altre iniziative.

Il progetto sarà sviluppato in due fasi: prima saranno realizzate le opere che interessano le grandi navi da crociera, ovvero la diga foranea e le banchine, poi, nella seconda metà del 2026, il marina per il diporto e l’area per i mega yacht, nonché l’edificio per i servizi e l’hotel che in teoria dovrebbe ospitare i pellegrini per l’evento religioso conclusosi però l’anno precedente.

Il costo dell’opera è di 439 milioni di euro, ma sono previsti trenta milioni di opere di urbanizzazione a carico della collettività.

Perplessità sono state espresse da alcuni consiglieri del Comune di Fiumicino, promotore dell’iniziativa, e dalla consigliera regionale Michela Califano, secondo cui le ricadute positive sarebbero minime in termini economici e lavorativi mentre si congestionerebbe completamente un’area già in forte sofferenza sul piano della mobilità, svendendo a una compagnia privata uno scalo che diventerebbe così “ad personam”.

Anche l’associazione I Tavoli del Porto, che riunisce da anni alcuni comitati e realtà contrarie alla realizzazione dell'approdo, ha espresso il suo disappunto chiedendo un confronto con il nuovo sindaco Baccini, come da lui stesso richiesto quando sedeva nei banchi dell’opposizione.

Secondo l’associazione, l’inquinamento e l’erosione costiera peggioreranno drasticamente, e resta aperta la questione della profondità all’interno del porto, insufficiente per le navi da crociera, che costringerà a un dragaggio permanente con tonnellate di limo fluviale da sversare in mare. Allego foto.

© Riproduzione riservata

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