Lo skipper ha però simulato un sequestro inviando al medico, attraverso messaggi telefonici, continue richieste di denaro e minacciando l’incolumità dello skipper stesso. Il proprietario della barca non è però cascato nel tranello e, senza inviare alcuna somma di danaro, ha messo in allerta i carabinieri bolognesi.
A tradire il truffatore siciliano sono stati alcuni filmati effettuati dalle telecamere a circuito chiuso del porto di Otranto, che hanno visto l’uomo aggirarsi tranquillamente per il porto e salire a bordo del tender di proprietà del medico bolognese. Inoltre, le forze dell’ordine hanno seguito gli spostamenti del cellulare dello skipper, localizzandolo a Parma.
L’11 luglio, infine, la barca dell’armatore emiliano è stata trovata al largo di San Foca, con il timone bloccato e seriamente danneggiata dopo essere andata a scogli. La mattina seguente, lo stesso skipper, temendo di essere scoperto, si è rivolto ai carabinieri di Patti, raccontando di essere stato aggredito da quattro sconosciuti armati che l’avrebbero poi portato forzatamente a Parma.
Una versione dei fatti ritenuta inattendibile dal gip Letizio Magliaro che ha disposto un mandato di cattura per il marinaio, ora rinchiuso all’Ucciardone di Palermo.
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