sabato 22 marzo 2025
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Telecom Italia perde lo strallo

Notte infausta quella di venerdì per la barca italiana che, oltre allo strallo di prua, ha perso anche la leadership della competizione. Possibile uno scalo tecnico a St. Barth

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Oceano Atlantico – Momenti delicati per Telecom Italia, il Class 40 di Giovanni Soldini impegnato nella Solidaire du Chocolat, la regata transoceanica di 5.000 miglia dalla Francia al Messico. Nella notte di venerdì, infatti, la barca italiana ha riportato la rottura del cuscinetto in testa d’albero che tiene lo strallo di prua. Un’incidente che oltre a non poter più permettere alla coppia italiana (c’è anche Pietro D’Alì a bordo con Soldini) di issare il solent, rischia seriamente di far disalberare la barca.

“In particolare – ha raccontato lo skipper lombardo – è esploso il perno del cuscinetto in testa d’albero che permette allo strallo di girare. Subito sono cascati sia lo strallo che il solent. Siamo riusciti a recuperare tutto, anche la vela, ma abbiamo perso parecchio tempo per riorganizzare la barca. Per fortuna non abbiamo disalberato grazie a Pietro D’Alì che la sera prima aveva messo lo strallo della trinchetta in sicurezza. Siamo ripartiti con il solent terzarolato sullo strallo della trinca e dopo abbiamo cominciato a navigare di conserva con la trinca”.

L’avaria ha inciso fortemente sulle prestazioni di Telecom Italia, che ha perso la propria leadership ai danni di Initiavies-Novedia di Tanguy Delamotte, di nuovo primo con un vantaggio di cinquanta miglia sullo scafo azzurro. La barca di Soldini è tuttavia destinata a perdere altre posizioni, in quanto, non potendo sfruttare in pieno il potenziale della barca, ora naviga con circa tre nodi di velocità in meno rispetto agli avversari ed è inseguita a circa quaranta miglia dal terzo in classifica, Cheminèes Poujoulat di Bruno Jourden. Non è da escludere, inoltre, che Soldini e D’Alì decidano di fare un veloce scalo tecnico a St. Barths per risovere il problema.

“Questa rottura non ci voleva proprio – ha detto Soldini – e per di più siamo stremati. La scorsa notte ci ha messo a dura prova, non abbiamo mai dormito. Siamo capitati dentro una tempesta con tuoni e fulmini, continui salti di vento e mare incrociato. E’ dalla partenza che siamo bagnati fradici. Cerchiamo di fare il possibile, ma non possiamo fare miracoli. Nel frattempo abbiamo poggiato per non essere troppo di bolina. Stiamo pensando se farci spedire un nuovo perno dello strallo a St. Barth e fermarci il giusto per la riparazione”.

L’altro italiano in gara, Davide Consorte su Adriatech, si mantiene stabile in tredicesima posizione a oltre settecento miglia dal capolista.

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