
Il nuovo formato della Coppa America, con un team di spie autorizzate dal Protocollo a monitorare gli allenamenti di tutti i team e a condividerne i dati, ha tolto molti segreti ai sindacati che inseguono il trofeo velico più antico che ci sia.
E così sta facendo velocemente il giro del web la notizia che Team New Zealand avrebbe toccato i 50,7 nodi di velocità in allenamento con un AC 40 modificato, nelle acque di Auckland.
La performance sarebbe stata segnalata in uno dei report delle spie, che seguono i team in ognuna delle località dove stanno svolgendo gli allenamenti. Come riportato da alcuni membri del team stesso, il dato sarebbe un nuovo record di velocità per il loro AC 40, probabilmente il picco più alto è stato toccato in una fase di poggiata dalla bolina al lasco.
L’AC40 da Protocollo è pensato e realizzato come una barca One Design, monotipo, e così dovrà essere quando verrà impiegato in regata durante le World Series preliminari o nelle prove della Youth e Women America’s Cup.
I team, solo in allenamento, possono modificarli a piacimento e usare come barca laboratorio, ecco perché Team New Zealand ha fatto i 50,7 nodi di velocità con un AC40 modificato.
Gli AC40 in pratica servono anche per sviluppare i futuri AC 75 con cui si correrà la Coppa America di Barcellona nel 2024.
Alla luce di quanto fatto vedere con l’AC 40, dove possono arrivare i futuri AC 75?
La domanda è lecita e la risposta non scontata, perché il muro dei 50 nodi nella passata edizione, quella di Auckland, i 75 non lo hanno passato frequentemente.
Se adesso è possibile farlo con i 40, significa che gli AC 75 possono spingersi oltre, fino a 60 nodi?
Difficile dirlo adesso, ma è fisiologico immaginare un incremento sensibile delle performance della futura generazione di AC 75 che nella prossima Coppa America saranno in una versione più evoluta e matura rispetto a quanto visto fino ad ora.
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