Il Cymba ha urtato qualcosa in mare a circa 550 miglia da La Palma di Gran Canaria e nell’urto ha riportato seri danni ad uno dei timoni. La barca è stata subito soccorsa dal Bavaria 36 Vagdespoir, comandato da Daniel Provost che navigava a poche miglia di distanza. Isidoro e Francesco hanno chiamato il cantiere Jeanneau, il quale ha cercato di guidarli nel riparare il danno. L’urto aveva danneggiato la boccola inferiore di uno dei due timoni aprendo una falla nello scafo. Fortunatamente le condizioni meteo erano buone e il mare quasi calmo. I due hanno provato a rimuovere il timone e sigillare la falla con dello stucco epossidico attivo anche in acqua fornitogli da Provost, ma non c’è stato nulla da fare. Alla fine hanno dovuto desistere e salire a bordo del Vagdespoir, abbandonando il Cymba al suo destino. Il Vagdespoir, sta continuando la sua rotta verso la Martinica, il Cymba, che non lancia più segnali, si suppone sia affondato.
La Transquadra
E’ una regata aperta a tutti i velisti con oltre 40 anni di età. Parte da Barcellona, per le barche di stanza in mediterraneo e fa la prima tappa a Porto Santo, una piccola isola dell’arcipelago di Madeira. Da qui, seconda e ultima tappa che si conclude con l’arrivo a Martinica, ai Carabi. A questa edizione della Transquadra, partecipano 99 imbarcazioni, prevalentemente di francesi. Di queste, 30 sono condotte in solitario e il resto con equipaggio di due persone. Le barche sono quasi tutte di serie. Partecipano velisti molto noti al grande pubblico, in particolare a quello francese, e perfetti sconosciuti.
Gli equipaggi italiani sono tre e tutti navigano con un Sun Fast 3200:
1) Scheggia, di Nino Merola con Andrea Caracci, secondo nella prima tappa da Barcellona a Porto Santo
2) Mima di Andrea Gancia, nono
3) Cymba di Isidoro Santachecca, tredicesimo
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