Questo, almeno, quanto ha dichiarato a Torino la vicepresidente del gruppo Azimut-Benetti, Giovanna Vitelli, a margine di un'iniziativa ad Artissima, precisando che l'ipotesi è diventata praticabile "anche grazie al buon lavoro fatto dal Ministero dello Sviluppo Economico" .
"Se in Italia vogliamo davvero aiutare la nautica e investire risorse pubbliche in modo utile per il settore questa è la strada giusta". Secondo Vitelli, è necessario in Italia un adeguamento "culturale" di tutto ciò che ruota intorno all'economia del mare.
"E' tempo di creare il comparto industriale nautico - continua la Viteli. - Il nostro gruppo, per esempio, conta duemila dipendenti diretti, e duemila indiretti. Eppure per rinnovare il contratto siamo per metà Metalmeccanici, per metà Gomma e Plastica. C'è ormai un tema oggettivo di organizzazione del lavoro.”
Al momento a quelle di Giovanna Vitelli non sono seguite dichiarazioni da parte di UCINA.
Il riavvicinamento delle due associazioni è fortemente voluto dal governo nella persona del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda che è arrivato a minacciare un’interruzione dei finanziamenti al Salone Nautico di Genova nel caso in cui le parti non trovino un punto d’incontro.
Al momento UCINA controlla il Salone Nautico di Genova, mentre Nautica Italiana, che ha impoverito la manifestazione ligure con una defezione in massa dei marchi iscritti all’associazione, sta cercando di organizzare una manifestazione alternativa a Marzo.
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