
I velai italiani di spessore si stanno imponendo agli occhi della vela internazionale, soprattutto a quella che orbita nelle regate del Mediterraneo.
Tale successo nazionale e internazionale si vede nella rapida crescita delle strutture che diventano sempre più grandi e ramificate.
“Riteniamo che la cura nella progettazione e realizzazione e la grande esperienza come navigatori e regatanti delle persone che lavorano nelle velerie italiane siano alla base del successo che queste stanno raccogliendo” ci dice Marco Bruni della veleria Doyle di Palermo.
“Noi quando abbiamo rilevato la veleria avevamo degli obiettivi, questi sono stati tutti sorpassati, la veleria è cresciuta moltissimo in questi tre anni – continua Bruni. – Abbiamo aperto nuovi loft e ora, cosa di questi giorni, abbiamo raddoppiato la superficie del nostro loft di Palermo passando da 1000 a oltre 2000 metri quadrati e investendo molto in macchinari sempre più avanzati.”
Doyle non è l’unica veleria che sta mietendo successi come ci dice lo stesso Bruni. “Sono le velerie italiane che stanno andando bene, le velerie di punta stanno facendo un ottimo lavoro e continuano a conquistare sempre nuovi mercati. Probabilmente è l’impostazione del lavoro tipica delle nostre aziende che ci aiuta a vincere su mercati che sono sempre più affolalti. In questo panorama generalmente positivo, noi di Doyle stiamo raccogliendo successi particolari per alcune nostre caratteristiche peculiari, quali la presenza all’interno dell’azienda di velisti di primo piano come mio fratello Franceso o Max Sirena del team Luna Rossa che ci danno un contributo di esperienza difficilmente raggiungibile da altre velerie e la nostra fede nel continuare a investire costantemente in attrezzature e uomini e rimanere sempre ai massimi livelli di aggiornamento. Le vele oggi sono tecnologia e questa ha bisogno d’investimenti costanti sia in macchinari che in know how.”
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