In queste zone, questi recuperi sono comuni: “Se il tuo avversario si ferma nei Doldrums e tu hai ancora vento, ci metti poco a recuperare, il problema si ripresenta più tardi, quando lui, che sta davanti a te riparte, e tu, invece, sei bloccato”, spiega un esperto del team di Armel Le Cléac´h.
Tecnicamente Gabart è fuori dai Doldrums, mentre Armel è ancora dentro, ma tra la teoria e la pratica c’è molta differenza e Gabart sta faticando moltissimo a tirarsi fuori da una zona dove il vento è particolarmente avaro e procede a una velocità di appena 7 nodi. Dietro di lui, Armel, che ha preso una rotta di appena 30 miglia più a est, sta camminando a oltre 15 nodi.
“I files meteo non sono sempre affidabili in quest’aerea che è, meteorologicamente parlando, molto complicata – dice François – per questo ci basiamo molto anche sulle immagini satellitari che ci danno una visione reale di come sta evolvendo la situazione”.
In queste condizioni, perdere miglia è facile. Se Gabart non riuscirà a ripartire prima che Armel lo raggiunga, tutti gli sforzi degli ultimi giorni saranno stati inutili e ricomincerà il match race che ha contraddistinto buona parte della regata sino a qualche giorno fa.
Jean Pierre Dick – Anche Dick, ha recuperato acqua nelle ultime 48 ore, passando dalle 706 miglia che lo distanziavano da Gabart lunedì scorso, alle 504 di ieri pomeriggio. Dick continua ad essere il più veloce della flotta con una media di 16,1 nodi nelle ultime 24 ore. Media che lo ha portato a coprire 386,5 miglia in un giorno. Le previsioni meteo dicono che Dick avrà 14-16 nodi di sud est sino all’equatore il che potrebbe farlo avvicinare notevolmente alla coppia di testa e farlo tornare in lizza per i primi due posti.
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