Su 29 skipper partiti ben 20 sono di nazionalità francese, gli altri paesi rappresentati sono il Giappone (Kojiro Shiraishi è il primo skipper asiatico nella storia del Globe), l'Irlanda, l'Ungheria, gli Stati Uniti, la Spagna, l'Inghilterra, la Svizzera, la Nuova Zelanda e l' Olanda. Sono invece 14 gli esordienti assoluti del Vendée Globe, alcuni dei quali attendono ancora il battesimo del Southern Ocean.
Alla classifica delle ore 18 UTC la testa della corsa è stata presa da Sebastien Josse su Edmond de Rothschild, tallonato a 0.6 miglia dalla coppia Morgan Lagraviere (Safran) e Vincent Riou (PRB) che navigano leggermente più a nord del leader provvisorio. In quarta posizione invece, leggermente più a sud, troviamo Armel Le Cleac'h su Banque Populaire, in una flotta che comunque resta molto compatta in questa fase.
Si segnala il rientro a Les Sables, subito dopo la partenza, dello spagnolo Didac Costa su One Planet One Ocean che ha accusato una via d'acqua la cui origine è ancora da verificare. Abbastanza omogenee le velocità con una media generale sui 12 nodi: al momento gli IMOCA di ultima generazione, complice l'andatura di bolina larga, non hanno ancora aperto il gas.
Il Golfo di Biscaglia, primo grande vero ostacolo di questo giro del mondo, dovrebbe lasciare passare la flotta in condizioni accettabili: per le prime 24 h infatti sono previsti venti da nord tra i 20 e i 25 nodi. Condizioni impegnative ma non particolarmente dure, dato che gli IMOCA dovrebbero riuscire a doppiare Cape Finisterre in un mono bordo di bolina larga, senza soffrire quindi particolarmente l'onda formata.
Molto probabile che la traiettoria che terranno gli skipper per queste prime 12-24 ore, come si nota daii primi rilevamenti, sia piuttosto alta rispetto a Finisterre, per evitare le forti correnti e il calo del vento nel sotto costa. Un motivo in più per tenere una rotta piuttosto a nord del temuto capo è dato dalla rotazione del vento: sotto costa infatti, oltre a calare, l'aria dovrebbe ruotare a ovest, costringendo così gli skipper a bordeggiare. Sembra quindi più redditizia una strategia che, se da un lato obbliga gli IMOCA a coprire alcune decine di miglia in più, dall'altra parte dovrebbe dare un grande vantaggio in termini di velocità e traiettoria.
Superato questo primo step sarà la volta della discesa lungo le coste portoghesi e poi verso le Canarie. In questa fase sarà decisivo l'umore dell'Aliseo e le sue variazioni d'intensità: se sarà regolare, la discesa verso l'equatore potrebbe essere molto veloce. Il primo grande stop della corsa sarà quindi all'entrata delle temute calme equatoriali, meglio conosciute con il nome di Zona di Convergenza Intertropicale, doldrums in inglese, pot au noir in francese. Qui gli skipper tireranno il fiato e avranno l'occasione di effettuare un primo check up delle barche dopo la partenza.
Nell'edizione 2012-2013 il primo a doppiare il Capo di Buona Speranza fu Armel Le Cleac'h su Banque Populaire con il tempo record di 22 giorni, 23 ore e 48 minuti; da quel momento iniziò uno dei duelli più belli della vela oceanica, quello tra Le Cleac'h appunto e il futuro vincitore della regata Francois Gabart. E' lecito aspettarsi dai nuovi IMOCA un nuovo passaggio da Buona Speranza a un tempo record prossimo ai 20 giorni di navigazione, anche se molto dipenderà dalle variabili meteo lungo il percorso.
Da questo Vendée Globe si attende un verdetto sui nuovi IMOCA dotati di foils: se la scommessa della nuova tecnologia si rivelerà vincente è molto probabile che assisteremo a un sensibile ritocco del record di 78 giorni stabilito da Gabart su Macif nel 2012-2013. In ogni caso per tre mesi e oltre la vela internazionale terrà il fiato sospeso per la sorte dei 29 solitari impegnati nella circumnavigazione del globo, un'avventura, ormai diventata regata vera, che non smette mai di affascinare.
Gli skipper del Vendée
Gli esordienti – Fabrice Amedeo / Newrest-Matmut (Francia) – Romain Attanasio / Famille Mary – Etamine du Lys (Francia) – Eric Bellion / CommeUnSeulHomme (Francia) – Conrad Colman / 100% Natural Energy (Nuova Zelanda) – Didac Costa / One Planet One Ocean (Spagna) – Sébastien Destremau / TechnoFirst-faceOcean (Francia) – Pieter Heerema / No Way Back (Olanda), ex Vento di Sardegna, IMOCA di ultima generazione – Morgan Lagravière / Safran (Francia), IMOCA di ultima generazione – Stéphane Le Diraison Compagnie du Lit –Boulogne Billancourt (Francia) – Paul Meilhat / SMA (Francia) – Enda O’Coineen / Kilcullen Voyager-Team Ireland (Irlanda) – Alan Roura / La Fabrique (Svizzera) – Thomas Ruyant / Le Souffle du Nord pour le projet Imagine (Francia) – Kojiro Shiraishi / Spirit of Yukoh (Giappone)
Chi lo fa per la seconda volta
– Louis Burton / Bureau Vallée (Francia) – Tanguy de Lamotte / Initiatives Coeur (Francia) – Yann Eliès /Quéginer Leucémie Espoir (Francia) – Rich Wilson / Great American IV (USA)
Chi lo fa per la terza – Jérémie Beyou / Maître CoQ (Francia) – Arnaud Boissières / La Mie C'line (Francia) – Kito de Pavant /Bastide Otio (Francia) – Nandor Fa / Spirit of Hungary (Ungheria) – Sébastien Josse /Edmond de Rothschild (Francia), IMOCA di ultima generazione – Armel Le Cléac’h / Banque Populaire VIII (Francia), IMOCA di ultima generazione
Chi lo fa per la quarta – Bertrand de Broc / MACSF (Francia) – Jean-Pierre Dick / StMichel Virbac (Francia), IMOCA di ultima generazione – Jean Le Cam / Finistère Mer Vent (Francia) – Vincent Riou/ PRB (Francia) – Alex Thomson /Hugo Boss (Inghilterra), IMOCA di ultima generazione
© Riproduzione riservata