Il velista kiwi ha raccontato questa nuova avventura al portale ValenciaSailing.com. “Sono cresciuto in Nuova Zelanda – ha detto – guardando ed emozionandomi con la Whitbread Race. E' un passo in avanti nella mia carriera e mi sono voluto tuffare in questa sfida subito dopo avere avuto l'opportunità di prendervi parte”. Da veloci regate su percorsi a bastone, a un viaggio lungo 40.000 miglia. “Ci sarà un enorme differenza – continua Minoprio – e questo è un fattore importante. Ma si tratta sempre di navigare e sono sicuro che sarà molto divertente. Ho avuto qualche esperienza in regate d'altura. Non tante come avrei voluto. La più bella? Una Sydney-Hobart a bordo di un TP 52”.
Minoprio ha fiducia nelle proprie possibilità e non trascurerà gli impegni nel match race. “Non penso – ha detto – che ci sia un aspetto più difficile dall'altro da affrontare. E' la sfida in sé che va affrontata con la massima serietà. Sarò al timone e mi occuperò della regolazione delle vele. Il principio per far andare una barca a vela il più veloce possibile è lo stesso. Semmai, nelle barche più piccole, tutto accade con maggiore rapidità. Per quest'anno, tuttavia, continuerò con il World Match Racing Tour. Devo difendere il successo dell'anno scorso”.
Un'ultima riflessione è dedicata allo stato dei lavori nel team neozelandese. “Alcuni equipaggi si stanno già allenando – ha concluso – ma non hanno un gran vantaggio su noi che dobbiamo ancora cominciare. Il regolamento prevede la costruzione di una sola barca e nessuno l'ha ancora portata a termine. Stanno solo facendo esperienze di navigazione. Stanno un po' avanti, è vero, ma il nostro team di progettazione è uno dei migliori al mondo e avremo sicuramente un equipaggio di altissimo livello. Saremo estremamente competitivi”.
© Riproduzione riservata