Motivi di sicurezza e scarsità di infrastrutture sono i punti su cui il sindacato di Larry Ellison ha mosso le proprie obiezioni, anche se i più maligni vedono in questa nuova azione legale la paura che le arie leggere del Golfo Persico possano favorire tremendamente il più leggero catamarano di Alinghi.
Proprio il defender non ha esitato a chiarire la propria posizione, per mano di un comunicato firmato dallo skipper Brad Butterworth. “Ancora una volta – si legge nella nota – il Golden Gate Yacht Club è intenzionato a vincere la coppa nelle aule di tribunale e non in mare, come dimostra la sua settima causa legale. Il nostro team è tuttavia pronto per regatare a febbraio a Ras Al Khaimah, e si sta allenando per prepararsi alla sfida nel migliore dei modi”.
Butterworth risponde seccamente ai dubbi legati alla sicurezza, sollevati dagli statunitensi per la vicinanza dell’emirato ad alcune isole di proprietà dell’Iran. “Come fiduciari della Coppa – continua lo skipper neozelandese – siamo convinti che Ras Al Khaimah è una sede sicura e legittima per disputare la prossima Coppa America. Tiger Woods viene negli Emirati a giocare a golf, Roger Federer a tennis, e lo stesso Russell Coutts spesso disputa regate in questi luoghi. Inoltre, si nota che i loro dubbi sulla sicurezza sono infondati perchè sono già venuti qui con una delegazione e stanno provvedendo ad organizzarsi per la sfida di Coppa”.
Sull’argomento sono intervenute anche le autorità dell’emirato arabo attraverso Kater Massad, consigliere dello sceicco Saqr Al Qasimi. “Il nostro emirato – ha detto – ha ottimi rapporti con gli Stati Uniti, tanto che molti turisti vengono qui ogni anno. Non c’è alcun motivo di preoccupazione, anche perchè conteremo sull’appoggio di tutte le forze dell’ordine disponibili”.
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