Attraversp un nuovo comunicato, il consorzio statunitense ha risposto per le rime a Brad Butterworth, skipper di Alinghi, che aveva pesantemente criticato l’ennesimo ritorno nelle aule di tribunale.
“Molti dei nostri uomini hanno già regatato a Dubai? – sostengono da Bmw Oracle – E’ vero, ma Dubai non è Ras Al Khaimah. Inoltre, è completamente falsa l’affermazione secondo cui noi avremmo già trasferito alcune attrezzature negli Emirati. Siamo andati a Ras Al Khaimah soltanto per constatare la compatibilità della località ai dettami del Deed of Gift. Infine, per dimostrare il nostro desiderio di trovare una soluzione, abbiamo invitato il ministro del Turismo di Ras Al Khaimah, Khater Massad, qui negli Stati Uniti per discutere sull’argomento. Ieri ci è arrivata un e-mail dall’interessato in cui sosteneva che non avrebbe partecipato ad alcun incontro se non avessimo prima accettato di regatare negli Emirati”.
Posizioni, quindi, ancora e inevitabilmente distanti. In attesa che i giudici sciolgano anche questo nodo.
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