
L’IMOCA di Alex nell’ultima Transat Jacques Vabre corsa nel 2019 aveva subito danni molto seri alla chiglia in seguito all’urto con un oggetto non identificato a oltre 20 nodi.
In quell’occasione Alex aveva riparato a Capo Verde, per poi trasferire la barca a Southampton, nel sud dell’Inghilterra, dove come prima cosa si è accertata l’entità reale del danno mediante una scansione ai raggi infrarossi, una specie di TAC della barca.
La scansione aveva evidenziato che i danni erano limitati alla chiglia, nessun altra parte della barca aveva subito rotture, risultato che aveva tranquillizzato molto il team del navigatore.
In questi mesi il team ha rimosso la chiglia, riparato e rinforzato lo scafo, riparato il meccanismo di basculamento e rimesso la barca in assetto di navigazione, ma, purtroppo, nel frattempo il Coronavirus ha cambiato il mondo e ora il team si chiede se sia il caso o meno di varare la barca.
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