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mercoledì 31 maggio 2023
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Il grido di allarme del Magra: non cambia nulla dal 2011 e le barche scappano

Nell'area del Val di Magra, le aziende nautiche stanno chiudendo perché nessuno draga il fiume

Bocca di Magra – Gli imprenditori della zona del Magra lanciano un grido di allarme, l’imprenditoria nautica lungo il fiume sta soccombendo non tanto alla crisi, quanto all’incuria di chi dovrebbe fare e non fa.

La situazione del Magra è peggiorata molto da quando ci sono state le alluvioni nel 2011 che hanno portato giù per il fiume un quantitativo importante di fango. Le barche a vela non hanno più fondo per navigare e per uscire devono aspettare l’alta marea, questa situazione sta portando molti armatori ad abbandonare i loro storici ormeggi a basso costo per spostarsi in altri luoghi più praticabili.

La bocca del Magra è una zona molto importante per l’industria nautica di quel tratto di costa. Il fiume fornisce molti posti barca a prezzi più bassi di quelli che si trovano nei Marina vicini, permettendo così a una fascia più vasta di persone di avvicinarsi alla barca cosa che tiene in vita un settore che è già stato flagellato dalla crisi economica. Se però, a causa dell’incuria delle amministrazioni pubbliche, il fiume sarà lasciato morire e coloro che hanno qui le barche, dovranno rinunciare a queste o spostarle altrove, la rete di piccole imprese che vive di nautica, scomparirà.

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