Per quanto Michelidakis, come gli impone la sua posizione, si mostri convinto che il Boot si farà, non sono in molti a credere a questa eventualità.
Solovelanet ha fatto una piccola inchiesta tra gli operatori italiani e esteri e ha rilevato come la maggior parte di questi siano molto scettici sulla possibilità di tenere il salone.
Diversi cantieri come X-Yacht, Oyster, Ice Yachts, Sirena Marine hanno già fatto sapere che non presenzieranno. Altri, come l’italiano Cantiere del Pardo stanno valutando la cosa, ma, anche se a malincuore, propendono per il no.
I Sudafricani di Leopard Catamarans sono scettici sulla possibilità che Dusseldorf ci sia.
Poi ci sono i cantieri del gruppo Beneteau che si muoveranno tutti insieme, anche se al momento nessuna decisione è stata presa. Bavaria, che a Dusseldorf ama essere la regina e, solitamente, occupa mezzo padiglione, quest’anno porterà solo due barche; anche Dufour, a quanto sembra, porterà un minor numero di barche.
Il mondo charter in buona parte ha già rinunciato, in testa Moorings che ha cancellato il suo stand.
Al momento quindi l’atmosfera sull’apertura del Boot, il salone di Dusseldorf, è cupa, anche se, poi, in queste cose ci vuole poco per cambiare.
Qualche giorno di dati positivi e subito si ricomincerà a parlare di salone, ma c’è un limite temporale invalicabile che è il momento in cui le barche devono cominciare a mettersi in moto per raggiungere il salone che in media si colloca intorno al 10 di dicembre.
Inoltre i cantieri hanno bisogno di tempo per organizzare i trasporti e il personale che dovrà presenziare a Dusseldorf, quindi, come già annunciato dall’organizzazione, una decisione definitiva deve essere presa entro la fine di novembre.
La domanda a questo punto è: cosa accade se Dusseldorf dovesse essere annullato?
Alcune voci vogliono che i vertici del Boot stiano studiando la possibilità di tenere il salone ad Aprile, un periodo dell’anno che potrebbe portare un po’ di ristoro a chi vende barche piccole o grandi e al settore accessori, ma sarebbe del tutto inutile per chi produce barche medie perché sarebbe troppo tardi per venderle per la stagione e per il charter che a quel punto si troverebbe a stagione già iniziata.
Con tutta probabilità se l’edizione 2020 dovesse essere annullata, si passerebbe direttamente all’edizione 2021.
Il problema grave è che molti cantieri aspettano il Boot per lanciare i nuovi modelli, quest’anno per esempio è previsto il lancio del Dufour 470 e del Bavaria 38, solo per citarne due.
Rinunciare al lancio in un salone significa perdere tantissima visibilità. Nei saloni i giornalisti visitano le barche e scrivono articoli sui loro giornali e al Boot presenziano giornalisti da tutto il mondo. A questo punto bisogna chiedersi quali saranno le strategie dei vari cantieri per supplire alla carenza di visibilità.
Alcuni si stanno lanciando sulle mostre virtuali che però non sembrano dare i risultati sperati, in definitiva sono un’inutile complicazione per mostrare quello che prima si sarebbe mostrato in modo molto più semplice e diretto.
Altri, con un senso più pratico, organizzano degli Open Day e puntano sulle campagne pubblicitarie.
Questi eventi sembrano essere molto apprezzati dal pubblico che, partecipando a queste giornate, ha più tempo per guardare con tranquillità la barca di interesse e di godere di quella privacy che in un grande salone non è possibile avere.
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