Beneteau, Bavaria, Dufour e molti altri nomi, cantieri francesi, tedeschi e italiani, fanno coro e lamentano una forte mancanza di maestranze.
Domenico Furci della Dufour ci dice che il cantiere sta cercando 200 persone e sino ad ora ne ha trovati solo 60 e la cosa sta avendo riflessi sulla costruzione, la Beneteau a inizio pandemia ha licenziato più di mille operai, probabilmente convinta che l’emergenza sanitaria avrebbe portato a una recessione molto forte, oggi quegli operai sarebbero stati preziosi.
Forse solo in Italia la situazione è un po' meno drammatica, ma qui molte aziende hanno messo gli operai in cassa integrazione e oggi hanno meno problemi. In Italia però c’è un problema più importante, la carenza di maestranze preparate.
“E’ colpa del sistema scolastico - ci dice un imprenditore dell’Adriatico che chiede di non essere citato – i licei sono pieni e i professionali vuoti. Non gli si può dare torto perché i licei sono scuole ben fatte con professori ben preparati, i professionali sono scuole di serie B, mal pensati, mal condotti e non sono in grado di assolvere al compito importantissimo al quale sono chiamati: fornire maestranze.”
E’ difficile dare torto allo sfogo di questo imprenditore che ci racconta che ha iniziato a perdere ordini, perché non trova altro personale e quindi non può incrementare la produzione e soddisfare la domanda di questo momento di boom.
In buona parte se il nostro paese non riesce ad avere maestranze preparate è per colpa del sistema scolastico che guarda ai professionali come scuole di serie B.
“Le deficienze della scuola – aggiunge l’imprenditore – ci costringono a prendere persone che non sanno nulla e a formarle noi. Un paese che si vanta di essere tra le sette potenze industriali del globo, non si può permettere di non avere un sistema per preparare le proprie maestranze.”
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