La collisione è avvenuta a velocità sostenuta e lo yacht fortemente danneggiato è semiaffondato. La barca issava bandiera inglese e a bordo c’erano 6 persone di nazionalità francese, tutti salvati dall’equipaggio della bettolina.
La guardia costiera ha provveduto a trainare il relitto sino a Cala inferno a Ponza dove lo ha messo in sicurezza. Il proprietario dello yacht è stato diffidato dal rimuovere con la massima urgenza il relitto al fine di scongiurare danni all’ambiente.
L’incidente del 14 agosto è il secondo che vede coinvolta la bettolina di Ponza nel giro di 4 mesi. Ad aprile scorso una barca da regata, il Pellican, durante la regata i Tre Golfi, in piena notte si era scontrata contro la nave ed era affondata, anche in quell’occasione a salvare gli uomini a bordo fu l’equipaggio della bettolina.
Si fanno più forti le voci di coloro che da anni chiedono il superamento dell’arcaico sistema delle bettoline per rifornire l’isola di acqua. La posa di tubi per portare l’acqua a Ponza, che dista poche miglia da S.Felice Circeo, avrebbe un costo molto basso in confronto a quello che ogni anno si sostiene per assicurare i viaggi della nave cisterna e in molti non capiscono perché le autorità competenti si ostinano a pagare un tributo dell’acqua che oggi non ha più senso. Un sistema che come hanno dimostrato gli incidenti di aprile e agosto, può anche essere pericoloso.
© Riproduzione riservata