Che Confindustria Nautica con sede a Genova non potesse sfuggire al ciclone giudiziario che sta investendo il capoluogo ligure e l’intera regione Liguria, era evidente. Chiunque ha svolto attività con la Regione Liguria è potenzialmente coinvolto nell’inchiesta che ha portato all’arresto del Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e, Confindustria Nautica che, attraverso la Saloni Nautici Spa, gestiste il salone nautico di Genova, di affari con la regione Liguria ne tratta molti.
A coinvolgere Confindustria Nautica nella persona di Saverio Cecchi, presidente dell’associazione di settore e Alessandro Campagna, direttore generale della Salone Nautici Spa, sono state alcune intercettazioni telefoniche del capo di gabinetto del Presidente della Regione, Matteo Cozzani mentre parla con il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi.
Comunicazioni in cui Cozzani da il merito a Cecchi di essere riuscito a far aumentare notevolmente i fondi riservati al Salone Nautico di Genova che sono passati da 350.000 euro a 780.000 euro in un anno.
L’aumento dei fondi è stato ottenuto grazie a una legge che ha riconosciuto la rilevanza del Salone Nautico di Genova, rilevanza, per altro, difficile da mettere in dubbio visto che questo è il più grande salone nazionale e uno dei più grandi a livello europeo di un settore che in Italia genera un fatturato di sette miliardi di euro di buona parte derivante dalle esportazioni verso paesi di tutto il mondo.
La legge per portare a un riconoscimento che comunque sarebbe spettato, sarebbe stata spinta da Cozzani in cambio dell’acquisto, ipotizza la procura di La Spezia che sta conducendo l’indagine, da parte di Confindustria di alcune partite di scatoline di acqua minerale da distribuire nel Salone Nautico. L’acqua sarebbe stata acquistata da una società che faceva capo al fratello di Cozzani per un importo totale di ventimila euro.
Una cifra piuttosto esigua che, se considerata al netto delle spese, ovvero il costo reale dell’acqua e quanto spettante a chi questa doveva effettivamente vendere, diventa quasi insignificante e non facile da immaginare come pagamento per l’approvazione di una legge tanto importante.
Al di là della rilevanza penale del comportamento dei due indagati, cosa che sarà la magistratura a dover determinare, dalle intercettazioni apparse sui giornali risulta evidente che sia il presidente di Confindustria che il direttore generale del salone, non abbiamo mai operato per fini personali, ma sempre in favore delle istituzioni rappresentate.
Nel comunicato emesso da Confindustria Nautica per comunicare l’autosospensione del Presidente, questa specifica che i lavori di preparazione del prossimo salone nautico di Genova procederanno come da programma.
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