venerdì 18 luglio 2025
  aggiornamenti

Container persi in mare: un pericolo per la navigazione e l’ambiente

Ogni anno cadono in mare centinaia di container dalle navi cargo. Anche se rappresentano una piccola percentuale, possono causare danni seri alla navigazione, specialmente se galleggiano semi-sommersi. Un nuovo rapporto analizza cause, rischi e conseguenze di questo fenomeno.

Ogni anno in Mediterraneo si perdono tra i 70 e i 90 conatiner
Ogni anno in Mediterraneo si perdono tra i 70 e i 90 conatiner
SVN SUPPORT SVN SUPPORT SVN SUPPORT
PUBBLICITÀ

Ogni anno centinaia di container cadono in mare dalle navi mercantili che solcano gli oceani. Nonostante si tratti di una percentuale minima rispetto al traffico complessivo, le conseguenze possono essere gravi sia per l’ambiente che per la sicurezza della navigazione, soprattutto se questi contenitori galleggiano semi-sommersi per ore o giorni.

Il rapporto Containers Lost at Sea, pubblicato nel giugno 2025 dal World Shipping Council (WSC), fornisce uno sguardo dettagliato sull’evoluzione di questo fenomeno e sulle misure adottate per contrastarlo.

Nel 2024 sono stati persi in mare 576 container su circa 250 milioni trasportati, pari allo 0,0002% del volume totale spedito. Si tratta di un numero doppio in confronto al minimo storico registrato nel 2023 (221 unità), ma comunque nettamente inferiore alla media dell’ultimo decennio, che si attesta a 1.274 container all’anno.

Le cause principali dell’aumento nel 2024 sono riconducibili a eventi eccezionali. A causa degli attacchi contro le navi nel Mar Rosso, molte compagnie hanno evitato quella rotta strategica, deviando le loro rotte attorno al Capo di Buona Speranza, una zona notoriamente esposta a condizioni oceaniche estreme. Qui si è registrato il 35% delle perdite totali del 2024: circa 200 container, in gran parte concentrati in tre singoli incidenti.

L’anno peggiore fu registrato nel 2013, quando furono persi in mare 5.500 container, la gran parte dei quali in un singolo incidente. A giugno di quell’anno, la MOL Comfort, un portacontainer giapponese in navigazione davanti alle coste dello Yemen, si spezzò in due a causa di difetti strutturali e perse in mare 4.300 container.

Situazione nel Mar Mediterraneo

Per quanto riguarda il Mar Mediterraneo, non esistono stime ufficiali dettagliate, ma si calcola che ogni anno vengano persi tra 70 e 90 container nelle sue acque. Trattandosi di uno dei mari con un’altissima densità di traffico merci, anche una piccola percentuale di incidenti può avere un impatto rilevante.

Il problema principale non è solo la perdita economica, ma soprattutto la pericolosità dei container galleggianti semi-sommersi, spesso invisibili al radar e difficili da individuare anche a vista.

Quanto galleggia un container

Un container può rimanere a galla da 6 ore fino a diverse settimane, a seconda di vari fattori: il tipo di carico, l’integrità strutturale, il livello di sigillatura e le condizioni del mare. I contenitori vuoti o parzialmente pieni d’aria possono galleggiare per giorni, rappresentando un rischio elevato per la navigazione, soprattutto per le imbarcazioni da diporto che incrociano lungo le rotte commerciali. In caso di danni strutturali o carico pesante, invece, l’affondamento può avvenire anche in pochi minuti.

Ad oggi i dati non sono ancora affidabili al 100% perché non esiste un obbligo di segnalare la perdita di un container, obbligo che scatterà a livello internazionale dal prossimo anno.

Conseguenze sulla navigazione a vela

Negli ultimi quindici anni il World Shipping Council riporta almeno 8 incidenti gravi che hanno coinvolto barche a vela che, in conseguenza a ciò, sono affondate. Poi ci sono molti altri casi di barche che si sono scontrate con dei container alla deriva e non sono affondate, pur riportando danni importanti, come la barca di Thomas Ruyant che, durante il Vendée Globe del 2016, colpì un container alla deriva e fu costretto, in seguito ai danni subiti, ad abbandonare la regata.

Intorno all’Italia

Nei nostri mari è possibile incontrare un container alla deriva, ma oggettivamente è molto difficile. La maggior parte degli avvistamenti sono stati fatti nella fascia bassa del Mediterraneo, nel corridoio che porta a Suez. Per gli incidenti che avvengono nelle nostre acque, bisogna considerare che c’è l’intervento della Guardia Costiera che individua, segnala e rimuove il pericolo.

Da noi i pericoli sono altri, come vecchi frigoriferi alla deriva, bombole del gas o altri contenitori sigillati che non affondano. Di conseguenza, quando si naviga bisogna sempre rimanere concentrati e attenti, e di notte moderare la velocità.

© Riproduzione riservata

SVN VIAGGI SVN VIAGGI SVN VIAGGI
ARTICOLI DI VIAGGI
Marinedi Marinedi Marinedi
PUBBLICITÀ