Da gennaio inizia la campagna di vaccinazione in Italia e in molti altri paesi europei. Cosa significa, possiamo tornare a prenotare i marina per la crociera estiva e l’aereo per raggiungere la barca presa in charter in Grecia o Croazia?
Dopo un anno di ping pong tra un lockdown e un altro, alla notizia che il vaccino è una realtà, l’ottimismo è d’uopo, ma per non sbagliare conviene guardare al futuro con molta obiettività.
La somministrazione del vaccino non sarà una cosa facile, né in Italia, né negli altri paesi della comunità. Per raggiungere l’immunità di gregge nel nostro paese servono 40 milioni di persone vaccinate. Un numero enorme e, per quanto il commissario Arcuri si affanni a tranquillizzare, non è facile immaginare che questo piano da lui e i suoi uomini messo a punto, sarà perfetto.
Il primo vaccino in arrivo, quello della Pfizer, per essere conservato deve stare a 70 gradi sotto zero, una temperatura per la quale occorrono macchine speciali (per fortuna, uno dei pochi produttori di queste macchine nel mondo si trova proprio in Italia, ma al momento è subissato di ordini da tutto il mondo) macchine che, non solo vanno reperite, ma anche utilizzate con cognizione di causa.
Poi ci vuole il personale qualificato in grado di maneggiare il vaccino e somministrarlo alla popolazione. Inoltre una singola dose non è sufficiente, serve un richiamo, il che significa che non sono 40 milioni le dosi da somministrare, ma 80 milioni, due dosi a persona per raggiungere l’immunità di gregge.
Infine bisognerà vedere il grado di egoismo e paura degli italiani. I no vax già si stanno mobilitando e il numero di persone che dichiara che non si vaccinerà sale di giorno in giorno (probabilmente perché si pensa che tanto gli altri lo faranno e quindi si raggiungerà comunque l’immunità di gregge).
Le previsioni dicono che l’immunità di gregge non si raggiungerà prima dell’estate o a inizio autunno. Questo per quanto riguarda l’Italia, ciò significa che, con tutta probabilità quest’estate saremo più liberi e anche più tranquilli, ma a terra dovremo comunque usare la mascherina.
Il problema si presenta invece per chi vuole recarsi all’estero, soprattutto per coloro che vorrebbero prendere una barca in charter in Grecia, Croazia o Turchia. La Grecia non sembra abbastanza attrezzata per garantire la somministrazione del vaccino a una percentuale elevata della popolazione entro l’estate.
La Croazia e la Turchia non sembrano abbastanza preoccupati per pensare che la vaccinazione della popolazione sia una priorità. Inoltre, questi due paesi mediterranei hanno un problema di trasparenza che già, almeno per quanto riguarda la Croazia, lo scorso anno, ha fatto molti danni, quindi quanto dichiarato da questi governi va valutato con molta attenzione.
Forse anche quest’estate la cosa migliore sarà quella di rimanere in Italia dove, nonostante le tante polemiche, le cose, in confronto ad altre nazioni, hanno funzionato.
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