La maggior parte di loro sono tedeschi, ma ci sono anche dei francesi e olandesi. Italiani molti di meno. Sono qui per imbarcarsi con qualche barca di 43° Parallelo o di Aladar, le due flotte principali qui a Scarlino per raggiungere l’Elba.
L’Elba, l’isola che ospitò Napoleone, dopo Ibizia, alle Baleari, è l’isola più amata dei velisti nord europei. Questi scendono in gruppi di sette, otto persone, spesso solo uomini, affittano una barca a Scarlino e fanno un weekend o una settimana a veleggiare intorno all’Elba. Difficilmente si allontanano sino alla Capraia che, infatti, rimane territorio dei velisti italiani.
L’Elba dal canto suo ha risposto a questa attenzione del turista tedesco con un miglioramento deciso dei servizi, in generale, più accurati e puntuali.
“L’Elba sta diventando sempre più un’isola pensata per il turismo diportistico – ci dice Dario Zana, co-titolare di 43° Parallelo. – Il numero elevato di posti barca, le tante rade profonde dove ripararsi e il fatto che se ne trovino su tre lati, cosa che permette di avere sempre un luogo dove passare la giornata anche se c’è molto vento e veleggiare senza mare, insieme alla cura con cui i diversi comuni accudiscono il territorio, stanno imponendo quest’isola come una delle mete più ambite per i nordeuropei.”
Alla domanda del perché gli italiani sono in minoranza Zana risponde: “Gli Italiani vorrebbero andare all’Elba tanto quanto i tedeschi e gli olandesi, il problema è che se i tedeschi prenotano le loro barca tra settembre e gennaio, gli italiani si svegliano ora. A fine giugno le barche disponibili sono poche per riuscire a soddisfare la richiesta dei turisti italiani, che, a differenza di quanto si pensa, amano molto l’Elba. Specialmente le famiglie italiane che qui possono dare fonda davanti alle lunghe spiagge dei golfi che si trovano a nord e a sud dell’isola.”
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