Qalliaj lavorava per la società Amico di Sestri Levante, che aveva l'appalto all'interno del cantiere per alcuni lavori di sabbiatura sulle imbarcazioni. La Procura di Livorno ha aperto un'inchiesta sull'accaduto, sequestrando l'area dell'incidente. Oltre che per ragioni di prova, hanno fatto sapere gli inquirenti, il cantiere è stato interdetto da ogni attività anche per una situazione di sicurezza apparsa non idonea. I magistrati stanno indagando sui possibili reati di omicidio colposo e violazione delle norme di sicurezza, anche se al momento nessuna persona è stata iscritta nel registro degli indagati.
Il cantiere Azimut-Benetti, specializzato nella produzione di grandi barche a motore, ha voluto intanto chiarire la propria posizione sulla vicenda. “Le attività di manutenzione sulla motonave Rina Amoretti – si legge nel comunicato dell'azienda – erano state affidate dalla società armatrice a Gestione Bacini, che a sua volta in qualità di capo commessa, aveva appaltato ad aziende terze. I lavori erano in corso di svolgimento presso il bacino galleggiante Mediterraneo e sulla banchina 78, temporaneamente dati in uso da Azimut-Benetti a Gestione Bacini, come previsto dalle regole di uso e gestione del bacino galleggiante stabilite dall'Autorità Portuale e che sanciscono la possibilità di utilizzo dello stesso, anche da parte di soggetti terzi. Ogni aspetto inerente la sicurezza e la tutela della salute dei lavoratori in queste occasioni è di totale responsabilità dell'impresa capo commessa. Azimut-Benetti non aveva alcun ruolo nelle attività in corso”.
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