venerdì 14 febbraio 2025
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Canale della Manica: Mayday Mayday, affondiamo siamo tre uomini, la barca fa acqua

Mayday Mayday: questo il drammatico messaggio lanciato da tre uomini il 21 notte nel canale della manica a bordo di una barca a vela che faceva acqua. I tre sono stati salvati con un operazione che passerà alla storia dei salvataggi.

Il mercantile si dispone sottovento alla barca. Il traghetto si è già disposto sopravento. Ora interviene l'elicottero.
Il mercantile si dispone sottovento alla barca. Il traghetto si è già disposto sopravento. Ora interviene l'elicottero.
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Barfleur (UK) – Nella notte la radio gracchia un messaggio che nessuno vorrebbe mai sentire. Mayday – Mayday – affondiamo, siamo tre uomini la nostra barca fa acqua. E’ il 21 giugno 2021 e il mare è in burrasca.

Il messaggio captato dalla Guardia Costiera inglese viene subito rilanciato al CROSS Jobourg, il centro operativo regionale responsabile del monitoraggio della zona di separazione del traffico tra Mont-Saint-Michel e Cape Antifer vicino a Le Havre in Francia nel Canale della Manica.

Gli uomini del Cross Jobourg, deviano due navi: un grosso traghetto e una nave mercantile. Le due navi dirigono sul punto da dove è arrivato il Mayday. Partono anche una motovedetta e un elicottero SAR.

Le navi individuano la barca a 25 miglia al largo di Barfleur nella zona nord orientale del canale della Manica. La barca, l’Hydra 4, è semiaffondata e i tre uomini sono ancora a bordo, il mare è troppo mosso, non è possibile mettere in acqua un gommone, nessuna delle due navi è attrezzata per farlo in quelle condizioni meteo.

I due comandanti e il pilota dell’elicottero si parlano e mettono giù un piano. Il traghetto inglese Mont St. Michel di 173 metri si va a disporre sopravento alla barca in difficoltà erigendo così un'enorme barriera al vento e alle onde, il mercantile si va a disporre non senza difficoltà affianco alla barca sottovento a questa.

La barca è chiusa tra due pareti di acciaio. A quel punto entra in scena l’elicottero che si dispone sulla verticale della barca, un elisoccorritore si getta in mare e dietro di lui scende il verricello. Il sub imbraga uno per uno i naufraghi che vengono issati sull’elicottero.

Nessuno si è fatto male, ma sarebbe potuta essere una tragedia se l’intelligenza, l’esperienza e la capacità degli equipaggi e dei comandanti delle navi e dell’elicottero non avessero fatto la differenza.

La barca è affondata subito dopo.


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