
Il muro, concepito dal governo di destra di Kyriakos Mitsotakis, sarà lungo 2,7 chilometri e, secondo gli uomini di Mitsotakis, dovrebbe scoraggiare i migranti dall’arrivare in Grecia.
L’anno scorso sono giunti sulle isole greche dalla Turchia oltre 59.000 persone. Nelle isole dell’Egeo più vicine alle coste turche la situazione si sta facendo sempre più pesante e le popolazioni hanno iniziato a manifestare perché, nonostante le promesse, il governo greco non sta smistando i profughi nella nazione, ma continua a tenerli concentrati nelle isole.
La Turchia, che ha ricevuto un finanziamento di 3 miliardi di euro dall’Europa per contrastare la partenza dei migranti verso le nazioni della comunità europea, non sta mantenendo i suoi impegni.
L’idea del muro flottante sta sollevando molte perplessità sia al livello nazione sia internazionale e suscita l’opposizione della sinistra, ma anche di molti esponenti della destra.
In molti sostengono che l’idea sia ingenua, il muro, con tutta probabilità, diventerà invece che un deterrente, un incentivo al viaggio via mare. Questo sarà la garanzia per i migranti di avere un punto dove aggrapparsi a metà del viaggio, un molo che li terrebbe a galla qualora la loro barca facesse acqua e rischiasse di affondare. La Guardia Costiera greca non potrebbe lasciare le persone che si aggrappano al muro affogare.
Il muro, invece, sarà un deterrente per il turismo nautico che in quelle acque, seppur diminuito a causa della presenza dei barconi dei migranti, è ancora presente. Un muro che esce per soli 50 centimetri dall’acqua in un mare che non è mai calmo, per quanto segnalato, è un pericolo notevole che al primo incidente grave con una barca rischierà di dover essere smantellato.
Nonostante tutti i tentativi di affrontare il problema migranti con il pugno duro siano miserevolmente falliti, molti politici populisti continuano a spendere soldi delle comunità per dimostrare al loro elettorato di essere gli uomini forti che risolvono i problemi.
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