Ora che i creditori cercano di capire come stiano le cose nel patrimonio della Najad-Nord West Yacht, cominciano a uscire fuori delle incongruenze. Al momento del fallimento in cantiere ci sarebbero dovuti essere diversi milioni di euro in imbarcazioni. Le linee di produzione erano popolate di molti scafi a diversi stati di allestimento e con i costi che questi hanno, fare qualche milione non sarebbe stato difficile ma, ora, si è scoperto che quegli scafi, sono stati già venduti a privati.
La cosa non convince la Swedbank che è il maggior creditore della Najad. La domanda è, perché gli scafi sono stati intestati agli acquirenti quando ancora non erano pronti per la consegna? Probabilmente ci saranno delle indagini per accertare se il patrimonio aziendale è stato dismesso in modo fraudolento o, se invece, quelle seguita era la normale procedura.
Su questo fallimento aleggia un’aria di mistero popolata di domande: perché la Nord West Yacht che si occupa solo di barche a motore tradizionali svedesi, ha acquistato uno dei più prestigiosi cantieri di barche a vela del paese, se non aveva la solidità per farlo?
L’acquisto avvenne nell’ottobre del 2011, il fallimento nel febbraio del 2013, un anno e mezzo dopo. Un tempo troppo ristretto per poter pensare che ci sia stato un reale tentativo di far ripartire la Najad. Alcuni esperti sollevano dei dubbi sulle reali intenzioni della Nord West Yacht di continuare il business nel momento in cui ha acquistato la Najad, questi ipotizzano che l’acquisto potrebbe essere stata una manovra per tentare di salvare la Nord West Yacht o fare operazioni poco chiare con il capitale di entrambe le società.
Alcuni imprenditori si stanno facendo avanti offrendosi di rilevare quello che resta del cantiere, ma la Swedenbank, al momento, continua a sollevare l’asticella delle richieste di garanzie chieste a chi eventualmente rilevasse il cantiere dal fallimento.
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