Il Rena, lungo 236 metri, con a bordo 1700 tonnellate di greggio, nei primi giorni dell'incaglio registrava una perdita di 370 tonnellate di carburante. Le autorità marittime e le squadre di soccorso, messe a punto le tecniche di pompaggio, dai dati pervenuti a metà novembre, erano riuscite a recuperarne circa 850 tonnellate.
Già 20.000 uccelli marini sono morti a causa del carburante riversatosi in mare.
La polizia ha detto di aver chiuso Waihi Beach al pubblico per evitare che la gente si avvicini agli oggetti spiaggiati. Oltre 20 container infatti sono pieni di criolite, sostanza tossica.
Claudine Shape, portavoce della Braemar Howells, società specializzata in interventi di recupero per i disastri ambientali, dichiara: "Circa "il 20% dei container caduti in mare galleggeranno e saranno recuperati piuttosto facilmente, ma tutti gli altri molto probabilmente affonderanno". La priorità, ha continuato la Shape "Rimane quella di arrestare, se possibile, la marea inquinante prima che arrivi sulle coste della Nuova Zelanda".
Le operazioni sono ostacolate dal mare formato che impedisce l'utilizzo di quasi tutti i mezzi di soccorso ed intervento a disposizione.
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