I corridoi del Nautic di Parigi sono pieni di persone che osservano, chiedono e si mettono in fila per visitare le barche. Gli stand di Beneteau e Jeanneau sono molto affollati e per vedere una barca bisogna avere pazienza e aspettare.
Sembra di essere tornati al salone di Genova di 5/6 anni fa. Ma a ben vedere il numero di barche presenti è inferiore a quello dello scorso anno e più basso di circa il 30% di quello che era 6 anni fa. La crisi economica che ha toccato tutto il mondo e che perdura nella vecchia Europa, ha fatto sì che i saloni Indoor, ovvero quelli che si svolgono al coperto, spesso nell’entroterra, siano diventati molto costosi in relazione a quando sono in grado di produrre in termini di giro di affari. In un salone Indoor, il costo non è tanto lo spazio espositivo, quanto il traporto delle barche via terra.
Non sono pochi gli operatori francesi convinti che sia più interessante il salone di Cannes rispetto a quello di Parigi.
A parte queste considerazioni, il salone di Parigi sta procedendo bene con diversi eventi interessanti. Sabato scorso, nel primo giorno di apertura c’è stata la premiazione della Route du Rhum che si è svolta il mese scorso. Sul palco c’erano tre italiani: Andrea Mura che si è portato a casa un bellissimo secondo posto in classe Rhum; Giancarlo Pedote che si è piazzato decimo su 43 in classe Open 40 e che qui a Parigi ha ricevuto per il secondo anno consecutivo un riconoscimento come miglior minnista dell’anno; e infine Alessandro di Benedetto, che si è posizionato sesto in classe IMOCA.
Italiani al salone ce ne sono pochi, molti di meno degli scorsi anni, probabilmente perché quest’anno Genova è stata soddisfacente e gli appassionati di casa nostra non hanno avvertito la necessità di andare a vedere le barche all’estero.
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