giovedì 20 marzo 2025
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Polonia: primo produttore Europeo di barche sino a 12 metri

Con oltre 23.000 unità prodotte in un anno, la Polonia si attesta come primo produttore Europeo di imbarcazioni sotto gli 11 metri e seconda al mondo dopo gli USA.

Une frame del video SVN durante la prova in mare del Maxus 35
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L’ingresso nell’Unione Europea nel 2004, ha cambiato il volto della Polonia che oggi può vantare record che una volta erano, per la sua economia da ex paese satellite dell’Unione Sovietica, impensabili. Tra questi un posto tra i grandi della nautica mondiale.

Affianco a produttori come Italia e USA o Olanda troviamo la Polonia con il suo primato di 23.000 barche sotto gli 11 metri prodotte ogni anno. Nessun altro paese europeo produce tante “piccole barche” e al mondo solo gli USA possono battere quel record. Un record che non è più solo numeri, ma anche qualità.

La qualità dei prodotti polacchi negli ultimi anni ha fatto grandi passi avanti e i cantieri del paese che una volta, era parte della Prussia, hanno raggiunto livelli qualitativi molto alti.

I polacchi hanno fatto tesoro delle esperienze fatte come terzisti dei più importanti cantieri europei come Beneteau, Jeanneau, Pardo, Mylius, e hanno trasformato il loro modo di vedere le barche e avvicinandoli al sentiment del centro Europa.

Nonostante i cantieri polacchi non riescano ancora a dare importanza ad alcuni particolari che in Europa sono ritenuti fondamentali, hanno assimilato molto bene i valori dell’estetica e della cura delle finiture e oggi, prodotti come il nuovissimo Maxus 31 presentato all’ultimo salone di Dusseldorf, lo testimoniano.

Negli ultimi quindici anni la Polonia è passata da un fatturato che si aggirava intorno ai 200 milioni di euro a superare abbondantemente il miliardo. Fatturato che non ha invertito il suo trend di crescita neanche in piena pandemia, dove, seppur rallentando, ha continuato a crescere.

Oggi, la nautica in Polonia è rappresentata da più di 1.000 aziende che danno lavoro a oltre 45.000 persone.

I primi clienti dell’ex paese dell’est sono gli USA che assorbo il 16,88% della produzione, seguito dalla Germania con il 15,65%, la Francia con il 9,68%, l’Olanda con l’8,26% e, infine, la Norvegia con l’8,1%. L’Italia ha una quota d’importazione bassissima che però è in crescita.

I punti forti della produzione nautica della Polonia rimangono il prezzo che può essere dal 20% al 35% più basso di equivalenti prodotti italiani e del centro Europa.

Se da una parte la qualità è salita molto e con questa i prezzi, dall’altra ci sono ancora cantieri che cercano la massima differenza di prezzo tra il loro prodotto e quello dell’Europa cosiddetta occidentale, ma a tutto discapito della qualità, non tanto strutturale quanto quella delle finiture.

Per quanto riguarda la qualità di costruzione, questa, ormai, sotto la spinta del regolamento della certificazione CE, è salita molto raggiungendo i livelli della concorrenza del centro Europa.

I cantieri polacchi ancora oggi hanno timore a spingersi sopra gli undici metri di lunghezza consci che andrebbero a trovarsi a lottare contro la concorrenza italiana o francese. Dall’altra parte però, se non lo fanno ora che hanno ancora il vantaggio del basso costo della mano d’opera, gli sarà più difficile farlo domani quando questo vantaggio, che continua ad assottigliarsi anno dopo anno, sarà scomparso.

Il cantiere nautico più importante che ha avuto la Polonia negli ultimi anni è stato il Delphia Yacht fondato dai fratelli Piotr e Wojciech Kot nel 1990 che si è spinto a costruire barche sino ai 47 piedi. Questo nel 2018 è stato acquistato dal gruppo Beneteau che ha chiuso la produzione di barche a vela per utilizzare le strutture del cantiere per far fronte alla richiesta di proprie imbarcazioni sul mercato che andava oltre la capacità produttiva del cantiere francese.

Delphia è stato anche il cantiere polacco più importato in Italia, testimonianza ce la danno i Delphia 37 e 40 che si trovano nei nostri porti. Il cantiere arrivò a costruire 300 barche l’anno e ad avere circa 600 operai, una struttura in linea con i più grandi cantieri italiani come la Comar di Forlì degli anni 80/90.

Oggi a prendere il posto di Delphia, ci potrebbe essere la Viko Yacht anche se non sembra che la loro organizzazione interna gli permetta di sfruttare il momento di successo che stanno vivendo.

Sul fronte della qualità un cantiere da tenere sotto osservazione è sicuramente la Northmann produttore dei già citati Maxus.

© Riproduzione riservata

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