giovedì 12 dicembre 2024
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Due nuovi porti per le isole Eolie

Forse uno spiraglio per il diporto alle isole Eolie

La baia di Lipari ad agosto
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Lipari – Le isole Eolie sono dei gioielli che si trovano davanti alla Sicilia, ma gioielli difficili da vivere perchè le coste scendono a picco in mare e nella maggior parte delle rade, a dieci metri da riva, il fondale è già oltre i 15 metri e dare fonda è un sempre un problema e i pochi marina disponibili non sono in grado di rispondere alla domanda di posti barca durante l’estate.

Il marina di Salina e i moli di Lipari agiscono, in pratica, in una situazione di monopolio imponendo prezzi spesso non proporzionati ai servizi offerti.

Questa situazione penalizza il turismo dell’arcipelago, dove i diportisti del nord Italia arrivano in numero contenuto proprio per i problemi di ormeggio, ma ora sembra che qualche cosa si stia muovendo e entro gennaio 2017 il comune di Lipari dovrebbe presentare il nuovo progetto per la realizzazione di un marina da 700 posti barca nella baia tra Pignataro e Sottomonastero, Marina che sarà realizzato dalla Lipari Porto, società partecipata dalla parte di Condotte d'Acqua spa di Roma ed il Comune di Lipari rispettivamente con il 51% e 49%.

Per la realizzazione del marina è prevista una diga foranea tecnologica a Marina Lunga e la quella di nuove opere portuali a Pignataro: nuovo braccio a Bagnamare e prolungamento dell'attuale molo. Le opere per il nuovo marina avranno un costo di circa 40 milioni di euro.

Una seconda opera sarà realizzata a Vulcano dove il molo degli Aliscafi danneggiato da un traghetto finito contro la banchina a causa delle raffiche di vento, sarà trasformato in porto turistico che disporrà di circa 100 posti barca.

Le due opere, una volta terminate, raddoppieranno i posti barca disponibili alle Eolie.

Di queste si parla da molti anni e il progetto che sarà presentato dalla Lipari Porto non è il primo. Il porto è fortemente contestato da Legambiente che sostiene che un’opera di questo tipo a Lipari inquinerebbe e rovinerebbe il paesaggio determinando l’automatica decadenza della dichiarazione di Patrimonio dell’Umanità delle isole Eolie da parte dell’UNESCO.

© Riproduzione riservata

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