Sir Robin Knox, il giovanotto di 75 anni che corre sull’IMOCA 60 che fu di Giovanni Soldini quando vinse la All Round Alone nel 1998, regata che lo rese famoso, nelle ultime due settimane è passato dall’undicesima posizione alla quarta e, dopo un lungo duello con Andrea Mura, gli ha strappato la terza posizione.
Sir Robin Knox, è il più conosciuto dei velisti inglesi per essere stato, insieme a Bernard Moitessier, il primo uomo a fare il giro del mondo in solitario senza scalo.
Era il 1969 e i due partecipavano alla prima regata intorno al mondo per solitari. La regata era stata indetta da Sunday Times che aveva messo in palio un ricco premio in denaro che attirò quelli che all’epoca furono considerati nove matti che si iscrissero alla regata. Robin Knox fu l’unico a completare la regata tornando in Inghilterra, mentre Moitessier faceva un altro mezzo giro del mondo perché non aveva voglia di tornare a terra e dover parlare con i suoi simili.
Robin Knox da quel giorno ha navigato per diverse decine di migliaia di miglia e, all’età di 67 anni è diventato l’uomo più anziano ad aver fatto un giro del mondo in solitario senza scalo.
In questa regata lo skipper inglese sta dimostrando che più che l’età, quando si parla di vela, sono le capacità che contano.
Andrea Mura – Andrea si sta battendo tenacemente contro Sir Robin che gli è appena 20 miglia avanti. Sarà interessante vedere chi dei due riuscirà a mantenere il terzo posto o, addirittura, a guadagnarsi il secondo posto scalzando da quella posizione Clerton che è a 80 miglia davanti a Mura e 60 davanti a Knox.
Giancarlo Pedote – Circa 400 miglia avanti a Mura c’è Giancarlo Pedote che, in class 40, mantiene la sua nona posizione con un distacco costante di 120 miglia dall’ottava posizione mantenuta da Miranda Merron.
Alessandro di Benedetto – Nulla di nuovo in classe IMOCA, anche perché con l’arrivo di Armel Tripon questa mattina presto, in mare sono rimasti solo in tre, Vallèe che è ad appena 25 miglia dal traguardo, Di Benedetto a 618 miglia e De Lamotte a 120 miglia dietro di lui.
Come già accaduto nella sua Vendée Globe, Alessandro ha mantenuto un passo costante e si è accaparrato la migliore posizione per quello che gli permette la sua imbarcazione. Visto che un terzo dei partecipanti hanno abbandonato la regata per danni all’attrezzatura, Alessandro, arrivando al traguardo con la sua barca del 1998 dimostra di essere un ottimo professionista in grado di mettere a punto il suo mezzo al meglio e di saperlo usare senza mai portarlo al punto di rottura, una qualità rara in regate dove la percentuale di abbandoni per danni all’attrezzatura è sempre molto elevata.
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