Questa volta l’imprevisto tecnico, e di una certa gravità, è toccato a Thomas Ruyant e alla sua Linkedout che avevano guidato la regata per qualche giorno dopo il problema strutturale subito da Alex Thomson.
Il francese accusa la rottura del foil di sinistra, che pare sia irrecuperabile, probabilmente a causa dell’urto con un oggetto non identificato. Si tratta della terza avaria importante occorsa a un potenziale pretendente alla vittoria finale, dopo quella già citata di Thomson e quella avvenuta nei primi giorni a Charal di Jérémie Beyou.
Per Ruyant la corsa continua, anche perché al momento è saldamente in seconda posizione, staccato di meno di 100 miglia dal nuovo leader, Charlie Dalin.
La situazione tattica nel frattempo, con la flotta alle prese con l’anticiclone di Santa Elena, è quanto mai aperta e incerta. Il duo di testa potrebbe in serata riuscire finalmente a scavallare l’anticiclone, ma attenzione al gruppo dei sudisti guidato da Samantha Davies, Louis Burton e Alex Thomson.
Il terzetto si sta spingendo molto a sud, e andrà ad agganciare nelle prossime ore un fronte che si muove vicino al limite dei ghiacci non superabile da regolamento.
Sulla scia di questo gruppetto anche Giancarlo Pedote su Prysmian, e altre barche si stanno accodando in questa scelta.
L’unico a rimanere fedele alla sua rotta diretta verso Buona Speranza è Jean Le Cam, anche se la scelta del veterano francese non sembra potergli portare grandi vantaggi, anzi.
I sudisti hanno quindi la concreta possibilità di recuperare molte miglia, anche perché i due leader, pur superando l’anticiclone, si troveranno ad affrontare una zona di transizione per alcune ore che continuerà a rallentarli.
Il Vendée Globe continua a tenere con il fiato sospeso il pubblico, una regata che ancora una volta si conferma un evento totale, mediaticamente perfetto con le storie degli uomini che si mischiano a quella dell’evoluzione tecnologica.
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