lunedì 4 novembre 2024
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Smantellata organizzazione: skipper coinvolti nel traffico di esseri umani

Arresti nell'inchiesta sul traffico di esseri umani: organizzazione internazionale smantellata grazie a un'operazione congiunta delle forze di polizia italiane, Europol e Interpol.

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È iniziata nel 2018 e si è conclusa ieri l'inchiesta che ha smantellato un'organizzazione internazionale di trafficanti di esseri umani, di cui facevano parte anche alcuni skipper.

L'inchiesta è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e diretta dal procuratore della repubblica Nicola Gratteri. Ha portato all'arresto di 29 persone di diverse nazionalità, accusate di associazione transnazionale dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e al riciclaggio del denaro frutto dell'attività illecita.

Si tratta di un'indagine complessa che si è avvalsa dell'operato di poliziotti della Sco, Direzione centrale anticrimine, in collaborazione con le squadre mobili di Crotone, Brindisi, Foggia, Grosseto, Imperia, Lecce, Milano, Torino e Trieste, nonché di personale dell'Europol e dell'Interpol.

È stata ricostruita tutta la filiera dell'organizzazione, che disponeva di basi operative in Medio Oriente, nei Balcani e nel Mediterraneo orientale, ma anche di supporto logistico in Italia per l'accoglienza dei migranti che venivano poi trasferiti via terra verso altri Stati europei.

Il viaggio, il cui costo per chi lo affrontava era di circa diecimila euro, iniziava dalla Turchia, nel quartiere di Aksaray, a Istanbul, in direzione di Atene o Salonicco, dove i migranti venivano caricati su barche a vela, spesso rubate, e condotte da skipper per fare rotta verso l'Italia.

Una barca che potrebbe essere stata coinvolta nel traffico di clandestini potrebbe essere quella rinvenuta pochi giorni fa dalla Guardia Costiera di Gallipoli nei pressi di Santa Maria di Leuca. La barca a vela era incastrata fra gli scogli e non vi era nessuno a bordo. In passato si sono verificati anche casi di sbarchi fantasma, in cui non è stata trovata alcuna imbarcazione ma solo i naufraghi, suggerendo che i trafficanti potrebbero essersi dileguati prima dell'arrivo delle forze dell’ordine.

Per invogliare altre persone a intraprendere il viaggio, in prossimità dell'arrivo, i trafficanti di esseri umani spesso obbligano i migranti a girare dei video con il telefonino per salutare i parenti e decantare la qualità dell'organizzazione. Video del genere sono stati trovati sui cellulari indosso ai quasi 100 cadaveri rinvenuti a Cutro il 26 dicembre scorso.

"Grazie a tutti gli elementi investigativi raccolti in anni di sbarchi sulla costa crotonese - ha spiegato il procuratore Gratteri - siamo riusciti a ricostruire il viaggio dei disperati che dalla Siria e dall'Asia arrivano sulle coste italiane, dove altre organizzazioni li prendono in carico e li fanno raggiungere la destinazione richiesta".

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