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mercoledì 18 settembre 2024
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Pedote esulta e racconta la sua Transat Jacques Vabre

Dalla tempesta all’imparare a regatare con il routier

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Un Pedote esultante alza le braccia al cielo in segno di vittoria e di grande vittoria si parla. Giancarlo Pedote, insieme al suo compagno di avventura Erwan Le Ropux, ieri alle 11 e 59 ore italiana, ha tagliato il traguardo della Transat Jacques Vabre, come primo di classe (Multi 50 ) e 3° assoluto dopo i due giganteschi trimarani Macif e Sodebo. Un successo stupendo per Giancarlo e tutta la vela italiana.

Un successo reso ancora più importante dal fatto di essere l’unico italiano che ha partecipato a questa edizione della TJV.

"Vincere la TJV a bordo di FenêtréA Prysmian è un’emozione grandissima, difficile da descrivere" queste le prime parole di Pedote ai giornalisti che lo circondano una volta a terra.

"Tante emozioni vissute tutte insieme, e un percorso che mi alimenterà in modo particolare, qualsiasi sarà il mio avvenire di navigatore oceanico", così Pedote sintetizza questa Transat Jacques Vabre.

Dopo 16 giorni di mare, di tensione e concentrazione, Giancarlo ha voglia di parlare. "Ricordo - racconta Pedote - quando ero preparatore a Le Havre nell’edizione del 2001: la sera, quando il porto era più calmo e non c’era più vento, le luci risplendevano sulle barche e io mi sedevo a guardarle tutte. Partire 14 anni dopo su un multiscafo è stata una grandissima emozione: ricamminare a Le Havre, ripensare a quello che era passato in precedenza…Vincere poi la regata al primo colpo insieme a Erwan è stato fantastico, per un insieme di ragioni: innanzitutto perché navigare in multiscafo è un’esperienza molto ricca in termini di cultura velica; e poi, chiaramente, perché la vittoria ripaga di tutte le difficoltà, di tutti i sacrifici, di tutto quello che c’è a monte del lavoro."

La coppia di navigatori è conscia di aver condotto una regata brillante sia dal punto di vista tecnico sia strategico. La scelta di non forzare la barca durante le pessime condizioni meteo dei primi giorni ha evidenziato una maturità da marinai navigati che come dimostra l’alto numero di ritiri di questa Transat Jacques Vabre, non è così comune.

Per Giancarlo Pedote questa era la prima regata con l’assistenza del routier (il meteorologo che da terra indica dove andare e dove no per sfruttare al meglio il meteo e evitare condizioni estreme).

"E’ stata una corsa molto interessante - continua Pedote,- abbiamo avuto diritto al routage. È quindi un po’ come camminare con gli occhi bendati, tu esegui letteralmente tutto ciò che ti viene detto e ti occupi soltanto di fare andare veloce la barca, di fare le manovre. Per me si è trattato di uno stile di regata completamente diverso, in cui all’inizio è un po’ difficile calarsi, ma in cui poi ci si trova a proprio agio perché il multiscafo fisicamente è una barca estenuante."

Lungo le coste brasiliane, quando mancavano ancora circa 1.000 miglia all'arrivo ad Itajaì, Giancarlo Pedote ed Erwan Le Roux hanno dovuto nuovamente levare il piede dall'acceleratore a causa di una lacerazione in cima alla randa che hanno dovuto riparare a bordo.

Obbligati ad avanzare con una mano di terzaroli, sono riusciti ad arrivare senza dover riparare una seconda volta.

Raggiunto al telefono, Valerio Battista, Amministratore Delegato di Prysmian Group, sponsor storico di Giancarlo Pedot, ha commentato: "Siamo molto contenti e orgogliosi del risultato di Giancarlo, uno skipper e una persona straordinaria, che ha dimostrato ancora una volta la sua professionalità e i suoi valori affrontando con successo questa difficile sfida."

La Transat Jacques Vabre è partita da Havre nella Francia settentrionale il 25 ottobre 2015. Alla partenza si sono presentate 42 imbarcazioni divise in 4 classi, Class 40, IMOCA 60, Multi 50 e Ultime.


Le barche hanno percorso 5400 miglia ortodromiche e circa 6.350 miglia lossodromiche. Il primo a tagliare il traguardo è stato il trimarano di 30 metri Macif.

© Riproduzione riservata

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