La nuova creazione non dovrebbe cambiare molto per il mondo della vela, un mondo che per Confindustria Nautica rappresenta un fatturato molto ridotto e di conseguenza poco importante, salvo quando c’è da riempire il salone nautico. In quel caso le barche a vela fanno molto comodo.
Confindustria Nautica, sulla scia di UCINA, quasi certamente continuerà ad essere focalizzata sui grandi yacht che sono il vero motore del settore.
Pochissime speranze che questo cambiamento possa portare dei vantaggi al settore charter, nonostante questo stia rapidamente diventando il vero mercato nel quale vendere, o direttamente, o con i programmi di gestione, la produzione dei cantieri di serie, che però sono tutti stranieri e quindi non interessanti per l’associazione.
A presiedere la nuova Confindustria Nautica sarà Saverio Cecchi, l’attuale presidente di UCINA, vicepresidente sarà Lamberto Tacoli, attuale presidente di Nautica Italiana.
Spesso si è parlato di forte contrapposizione tra UCINA e Nautica italiana, ma dall’unione delle due associazioni non escono né vinti né vincitori, semplicemente le due parti si sono rese conto che non hanno alcuna convenienza a frammentare la rappresentanza del settore che è troppo piccolo per aver bisogno di due associazioni di industriali.
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