Armel si trova fuori dal centro dell’alta pressione mentre i suoi avversari vi sono in mezzo e sta viaggiando al doppio della loro velocità favorito sia dall’intensità del vento, sia dalla sua rotta che gli permette di tenere un proficuo traverso, mentre gli altri stanno scendendo di bolina. Più avanti nella giornata, Le Cléac´h vedrà il vento intensificarsi sempre più per l’avvicinarsi del margine superiore di una bassa pressione che sta viaggiando a sud.
Fortunatamente per il quartetto di testa, il mare non è mosso e l’onda è costante e lunga (circa 1 metro di altezza), stessa situazione per Armel.
Golding – Mike Golding, Jean Le Cam e Dominique Wavre, continuano a navigare a stretto contatto e sono ora impegnati nella risalita verso nord per varcare il cancello della Crozet che li porterà dritti nel centro dell’alta pressione da dove dovranno lottare per uscire senza perdere troppe miglia.
Loro vanno dove noi fuggiremmo – Quando d’estate sentiamo il bollettino per decidere la rotta cerchiamo di evitare l’incontro con le basse pressioni e con le zone di vento particolarmente intenso. Se è possibile, ci teniamo nelle zone dove il vento spira tra gli 8 ai 12 nodi, condizioni ideali per una crociera estiva. E’ quindi strano leggere di uomini che navigano soli in mezzo all’oceano a latitudine bassissime dove il freddo e i ghiacci sono pericoli mortali, che, invece di fuggire alle basse pressioni per evitare venti che a noi farebbero drizzare i capelli, manovrano per andargli incontro, usando i margini di queste come fossero degli scivoli per guadagnare velocità.
Stando seduti comodamente a casa a leggere il nostro tablet, non ci appare molto chiaro quali sono i limiti ai quali un solitario della Vendée Globe si può spingere. Il loro limite è prendere più vento possibile nella migliore direzione possibile, con il mare meno violento possibile. Leggendo e studiando i bollettini, gli skipper devono capire quale è la rotta migliore per trovare il giusto compromesso tra intensità del vento, sua direzione e altezza dell’onda. Il vento spinge le barche e anche se è molto forte, lo si può gestire, la direzione da cui proviene determina la velocità massima che si può raggiungere, il vero nemico sono le onde. Un mare molto agitato rallenta le barche e le sottopone a stress notevoli che posso provocare rotture all'attrezzatura che, come abbiamo visto nella prima fase di questa Vendée Globe, possono portare al ritiro della barca.
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