GUIDE DI CHARTER
Sebbene sia ancora presto per sbilanciarsi, la vittoria della Coppa da parte di un team europeo sarebbe accolta favorevolmente da tutti i challenger presenti a Valencia, pronti a tornare in acqua nel caso di una difesa organizzata in Mediterraneo.
Il ritorno del trofeo nel vecchio continente, infatti, ha mosso un grande interesse mediatico e, di conseguenza, un elevato numero di sponsor disposti a investire su un avvenimento “vincente” del punto di vista commerciale.
Il ritorno della Coppa ad Auckland, invece, comporterebbe un'inevitabile diminuzione della già citata esposizione mediatica, vista la particolare collocazione geografica della Nuova Zelanda, lontanissima dall'Europa e “sintonizzata” su un fuso orario distante dodici ore.Concetto espresso con altre parole da Augustin Zulueta, presidente di Desafio Espanol: “Se la Coppa volerà agli antipodi non saranno molte le società spagnole disposte a supportarci, mentre se rimarrà in Europa i nostri main sponsor hanno già confermato il loro appoggio.
Mi preme comunque sottolineare che, in ogni caso, proveremo a esserci”.Dichiarazioni riprese dal fondatore di United Internet Team Germany, Ralph Dommermuth: “Se sarà Nuova Zelanda non potremo certo andare avanti con gli sponsor che ci sono stati al fianco qui a valencia.
L'unica speranza, a quel punto, sarà trovare uno sponsor che abbia interessi economici da quelle parti”.Stesso problema che potrebbe ostacolare la seconda campagna di Shosholoza, supportato da diverse compagnie europee.
L'unica possibilità che avrebbero i neozelandesi di invogliare gli sponsor europei a proseguire nel loro coinvoglimento è confermare la formula degli Act introdotta dall'AC Management, prevedendo lo svolgimento di alcuni di essi in Mediterraneo. Una formula che dopo le perplessità iniziali si è rivelata vincente e molto apprezzata sia dal pubblico, sia dagli sfidanti.
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