In seguito alle polemiche suscitate dal Salone Nautico di Genova che non è stato in grado di presentare barche sotto i dieci metri, abbiamo scandagliato il mercato per vedere quali potessero essere le offerte in quella fascia di mercato.
Abbiamo trovato, tra le poche barche disponibili, l’ACE 30 del piccolo cantiere francese Atelier Interface di Antoine Mainfray, architetto navale con il gusto delle regate oceaniche.
L’ACE 30 è una barca particolare e sicuramente non è una barca economica, ma deve essere una barca molto divertente.
Costruita in compensato marino e resina (in parte resina biologica per abbassare l’impatto ambientale) ha un disegno che si rifà decisamente ai Mini 650 con la prua a scow, anche se, la tecnica di costruzione non permette la creazione di forme tonde se non a costi molti alti.
Ecco allora che il cantiere ha progettato una prua che a livello di idea è una prua a scow, ma invece di essere tonda ha una serie di sfaccettature per arrivare il più possibile ad avvicinarsi a quella forma.
La sua lunghezza è di 9,30 metri per 2,7 tonnellate di peso e ha tutte le caratteristiche di una barca da regata d’altura compresa la massima spartanità degli interni.
"Volevo adattare lo scafo dello scow alle regole dell'IRC. – racconta il suo ideatore e costruttore, l’architetto navale Antonie Mainfray. - Ho fatto alcuni schizzi. Ne ho parlato e uno dei miei clienti ha accettato. Abbiamo cercato un altro cantiere più grande per costruirlo, ma non siamo riusciti a trovare quello giusto, in termini di disponibilità e distanza. Così abbiamo deciso di costruirlo con Atelier Interface. La barca è stata progettata per navigare in doppio o in singolo in IRC, con un rating di 1.001, ma senza perdere l'obiettivo di essere veloce in tempo reale".
Atelier Interface è un cantiere che ha un’attenzione particolare all’ambiente e applica una tecnica di costruzione che non prevede la creazione di stampi, cosa che fa bene alle casse del cantiere come all’ambiente.
La coperta è costruita in sandwich di schiuma PET riciclata e fibra di vetro con rinforzi in carbonio. Le resine epossidiche utilizzate sono parzialmente a base biologica.
La barca è pensata in due diverse versioni, quella qui descritta, la versione regata e una versione più rifinita e comoda adatta alla crociera.
La prima, quella di cui si è appena terminato il primo esemplare che vedete nella fotografia dell'articolo, ha un costo di 250.000 euro +IVA.
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